L’ultima iniziativa di Citroën sta facendo non poco discutere. La casa transalpina, infatti, ha sorpreso non poco per la decisione di sponsorizzare i dossi rallentatori posizionati nella città di Issoire, in Francia. Che può essere considerata abbastanza sorprendente, in fondo, per un’azienda che produce auto. Si tratta infatti di uno dei marchingegni più detestati in assoluto dagli utenti delle arterie stradali di ogni parte del globo. Disseminati lungo le stesse con il preciso intento di indurre i conducenti a rallentare la propria velocità, magari perché si trovano in prossimità di una scuola o all’interno di un quartiere residenziale, risultano pericolosi per gli ammortizzatori dei veicoli. Oltre a non essere a volte visibili in maniera adeguata, anche di notte. Tanto da risultare spesso illegali. Considerazioni che rendono ancora più straniante l’iniziativa di Citroën.
Citroën: perché sponsorizza l’installazione di dossi rallentatori a Issoire?
Citroën stavolta non è finita sotto i riflettori per il lancio di una nuova auto elettrica, vendite record o nuovi piani per il futuro. Bensì per decisione di sponsorizzare i dossi rallentatori disseminati all’interno di Issoire, cittadina francese situata nel dipartimento del Puy-de-Dôme, in Alvernia.

Dossi che sono notoriamente oggetto di non poca avversità da parte degli automobilisti. Se è vero che evidenziano la loro utilità costringendo gli automobilisti a rallentare in prossimità di snodi ove non si dovrebbe correre, non di rado danneggiano le sospensioni delle vetture a causa di alcuni difetti evidenti. A partire dalla difficoltà di accorgersi della loro presenza, in particolare nelle ore notturne.
La novità sul loro conto, stavolta, è rappresentata proprio dal fatto che siano sponsorizzati. E non da un’azienda qualunque, ma da uno dei maggiori gruppi automobilistici europei. Citroën, per l’appunto, che non ha avuto eccessive remore a metterci sopra il proprio emblema. E lo ha fatto perché i dossi in questione sembrano rappresentare un passo in avanti, rispetto a quelli precedenti.
I dossi di Issoire rappresentano un salto in avanti
A riportare la notizia è stato il quotidiano L’Argus, affermando che la casa transalpina ha installato due lastre da due tonnellate ciascuna per rallentare il passaggio degli automobilisti su una strada, nei pressi della quale si trovano delle scuole.
Notizia ripresa anche da altri portali, come La Montagne, i quali hanno ribadito la propria opinione positiva sull’iniziativa. I nuovi dossi rallentatori, infatti, sarebbero molto meno rumorosi di quelli precedenti quando si verifica il passaggio delle auto.
C’è poi un altro motivo che spinge a considerarli in maniera positiva, spiegato da un consigliere comunale, Bertrand Barraud: le moto e le biciclette possono passare senza doverli scavalcare. A renderlo possibile il fatto che sono composti da due grandi lastre, al centro delle quali si crea un piccolo varco che consente il passaggio senza problemi di biciclette e motociclette.
L’intera operazione è stata pagata da Citroën
Sin qui in vantaggi per gli utenti. Per la città di Issoire, il principale è però rappresentato dall’assenza di qualsiasi voce di spesa a carico delle casse comunali. L’intera operazione, infatti, è stata pagata dalla Citroën. Il costo è stato di circa 10mila euro, una sciocchezza considerato il ritorno pubblicitario che ne sta avendo il marchio transalpino. Associato in questo caso allo slogan “La mobilità di domani inizia qui”.

La stessa azienda non ha mancato di cavalcare l’onda, rilasciando una dichiarazione a L’Argus, tramite un suo portavoce. Il quale ha affermato: “Si tratta di un’iniziativa realizzata nell’ambito della promozione della sicurezza stradale, in particolare nelle zone frequentate da bambini e da piccoli veicoli a due ruote. Questo test mira a valutare l’efficacia dei dossi rallentatori più sicuri”.
Occorre a questo punto sottolineare che per ora si tratta di un semplice test pilota. La stessa casa transalpina, però, fa sapere che nel caso in cui i risultati di questa operazione saranno positivi, non si esclude l’ipotesi di estenderne l’installazione ad altri territori.