Nel mercato italiano fa il suo ingresso una nuova realtà automobilistica. Seguendo le orme di DR Automobiles, nasce un’altra promettente realtà: Cirelli. Anche questa azienda, come il suo rivale di Macchia d’Isernia (Molise), sfrutta la collaborazione con marchi cinesi per ridurre i costi di produzione. Tuttavia, la differenza sta nel luogo dove vengono completati i lavori, poiché la scelta è caduta sulla fabbrica di Verdillo, Comune situato nel Bergamasco. È presso la suddetta struttura che avviene la personalizzazione del marchio a livello estetico, inclusi cerchi, assetto, “clima” e l’installazione dell’impianto a GPL, omologato dalla stessa azienda.
Il Gas a Petrolio Liquefatto, oggi dominato dalla numero uno assoluta Dacia, è il punto focale che punta a essere la leader incontrastata nei prossimi anni. Infatti, la maggior parte dei player della filiera ha già abbracciato o lo farà nel breve-medio termine il percorso verso la mobilità elettrica. Al contrario, la compagnia diretta da Denis Le Vot, rivitalizzata dal gruppo Renault, del quale è parte integrante, predilige soluzioni low-cost.
Cirelli: il marchio italo-cinese con sede nel Bergamasco
Si tratta del punto di forza di Cirelli, le cui ambizioni sono altrettanto significative, considerata la sua importante storia. Operando nell’industria da decenni, seppur con differenti incarnazioni. Per essere più specifici, la famiglia, dopo esperienze nel mondo delle competizioni sportive, si è lanciata nel settore automobilistico ben mezzo secolo fa. Da allora, si è specializzata nella commercializzazione di vetture attraverso una rete di concessionarie. Il solido legame costruito con la clientela la colloca in una posizione vantaggiosa rispetto a un operatore alle prime armi. Conosce esattamente i gusti dei consumatori e le motivazioni, il che rappresenta il miglior punto di partenza per costruire solide basi.
L’introduzione del marchio Cirelli non è un evento recente, non è stato un improvviso “colpo di testa”. Già dal 2016, i dirigenti stavano lavorando per definire una strategia efficace. Oggi, con una rete di circa 50 centri – tra concessionarie e officine – che si prevede raddoppierà entro il 2024, Cirelli compie un ulteriore passo evolutivo. Attualmente, ci sono tre modelli disponibili, a partire dalla Cirelli 5. Spetta a questo modello inaugurare la gamma destinata ad espandersi con altri due esemplari, portando il totale a cinque.
Ognuno di essi è equipaggiato con un propulsore turbo proveniente da Mitsubishi, il quale sta anch’esso subendo rinnovamenti nel Vecchio Continente. La dotazione di serie, già ricca, promette grandi prestazioni, confermando la volontà di lasciare immediatamente il segno sul mercato. Questo audace esperimento commerciale ha già riscosso successo e siamo curiosi di scoprire le prossime mosse