Cina potenza anche nella produzione automobilistica: il consuntivo del 2023

M Magarini
Il 2023 è stato un anno record per la Cina: la Repubblica del Dragone è sempre più avviata alla leadership nell’export
BYD Atto 3

La Cina si prepara a diventare uno dei top player nell’industria automobilistica. I progressi sono già stati notevoli e così sarà pure in futuro, a giudicare dalle solide fondamenta gettate. Complici le collaborazioni sottoscritte con brillanti professionisti occidentali, il gap si è assottigliato al punto da apparire irrilevante, specie nella mobilità a basse e zero emissioni.

Auto Cina

Pechino sembra avere in mano il pallino del gioco, grazie alla lungimirante politica attuata negli scorsi anni, benché su di lei incombono delle minacce. Su di lei è vivo il sospetto di operazioni “poco corrette”, improntate a spazzare via. Pertanto, la Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, avvierà delle indagini. Mentre l’unità d’inchiesta delegata è in procinto di approdarvi, il 2023 è stato un trionfo in piena regola per il Paese asiatico. Al di là dei listini accessibili, hanno, comunque, avuto un impatto determinante i progressi compiuti sul fronte della qualità costruttiva, riconosciuta pure da Europa e Sud-est asiatico.

Secondo i dati diffusi da Caam (China Association of Automobile Manufacturers), le immatricolazioni sono cresciute del 12% a 30,09 milioni di unità. Con 30,16 milioni di macchine assemblate in centinaia di impianti, i volumi produttivi hanno registrato un aumento dell’11,6%. Premesso che la domanda interna rappresenta il traino maggiore, pure l’export si difende in maniera egregia. Infatti, il più 58%, a fronte di 4,91 milioni di veicoli spediti altrove in totale, potrebbe maturare un primato epocale. Nel 2021 il Paese ha sfondato il muro di 2 milioni.

BYD

Sul successo hanno inciso positivamente le plug-in hybrid e full electric, in crescita del 77,6% rispetto a due anni prima, per un totale di 1,2 milioni di esemplari. Le unità consegnate, 14,6 milioni, sono salite oltre il doppio della media, (+24,1% a 12%), per un market share del 56%, frutto del +47,8% delle plug-in e dell’80,9% delle EV.

Con tale rendimento, la Cina è pronta a soffiare il posto al Giappone (falcidiato pure dal terremoto a Ishikawa) nella classifica dei maggiori Paesi esportatori su scala globale. Se le stime degli analisti trovassero conferma, allora avverrebbe un sorpasso storico, a coronamento di una strategia studiata nei minimi dettagli.

Il segretario generale della Caam, Fu Bingfeng, evidenzia la capacità della Cina di aumentare il numero dell’export automobilistico da uno a un milione in 55 anni.

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