Chrysler Atlantic Chrysler Atlantic

Chrysler Atlantic, il capolavoro rétro-futurista che non vide mai la luce

Dopo il debutto al Salone di Detroit del 1995, Chrysler pensò di equipaggiarla con il potente V10 della Viper, ma il progetto si fermò lì.

Negli anni Novanta, l’industria automobilistica americana stava attraversando una fase di grande evoluzione, con i colossi di Detroit intenti a sperimentare nuove strade nel design e nell’innovazione. Chrysler, spinta dall’ambizione di creare qualcosa di straordinario, concepì la Atlantic, una maestosa coupé a due posti lunga oltre 5 metri, capace di fondere il fascino senza tempo delle vetture d’epoca con un tocco di modernità.

Advertisement

Dietro questa visione c’erano due uomini chiave. Si tratta di Bob Lutz, allora presidente del marchio, e Tom Gale, genio del design. La scintilla che accese il progetto arrivò nel 1994, quando i due parteciparono come giudici al prestigioso Pebble Beach Concours d’Elegance. Lì, rimasero colpiti dal fatto che molte concept car, pur straordinarie, non riuscivano a superare le selezioni. Fu in quel momento che decisero: l’anno successivo, Chrysler avrebbe presentato una vettura destinata a rubare la scena a tutti.

Chrysler Atlantic
Advertisement

Lutz mise le sue idee nero su bianco e le consegnò a Gale, che però non mostrò gli schizzi al team di designer. Al contrario, diede loro un’unica direttiva, ovvero ispirarsi alle leggendarie coupé francesi degli anni ’30, come Bugatti, Delahaye, Talbot-Lago e Delage, e creare qualcosa di nuovo e spettacolare.

Da questa visione nacque la Atlantic, il cui nome omaggiava la mitica Bugatti Type 57S Atlantic. Il risultato fu un capolavoro di design, oggi custodito nel Walter P. Chrysler Museum di Auburn Hills, e considerato una delle più affascinanti concept car mai realizzate.

Chrysler Atlantic

Chrysler si affidò agli artigiani della Metalcrafters, azienda californiana specializzata nella realizzazione di prototipi esclusivi. La Atlantic poggiava su cerchi da 22 pollici e sfruttava un telaio tubolare con componenti ripresi dalla leggendaria Dodge Viper. Gli interni, invece, si discostavano dallo stile rétro degli esterni con finiture che ricordavano la fibra di carbonio e una strumentazione moderna.

Chrysler Atlantic
Advertisement

Nonostante la Atlantic fosse completamente funzionante, non fu mai pensata per la produzione. Chrysler scelse una soluzione ingegnosa con un motore 4.0 litri a otto cilindri in linea, ottenuto unendo due propulsori 2.0 della Chrysler Neon. Sulla carta, i 360 CV erogati da questa unità sembravano promettenti, ma nella realtà il motore risultava rumoroso, poco bilanciato e non all’altezza delle aspettative.

Dopo il debutto al Salone di Detroit del 1995, Chrysler prese in considerazione l’idea di equipaggiarla con il potente V10 della Viper, ma il progetto si fermò lì. La Atlantic rimase un sogno a quattro ruote, un pezzo unico che incanta gli appassionati.

X