Chi paga il bollo dell’auto in leasing? Cosa dice la normativa

M Magarini
Leasing

Con le normative in perenne evoluzione è facile rimanere indietro, a meno di non essere un professionista del campo. Spulciando in rete capita di constatare dei dubbi dilaganti su chi debba pagare il bollo auto nel caso di contratto in leasing. I recenti interventi del normatore italiano hanno cambiato volto all’intero settore, da cui le perplessità della clientela. Si teme di incorrere in errori anche senza volerlo. Basta, infatti, essersi persi i più recenti aggiornamenti in materia per combinare un pasticcio. Nella fattispecie, dei cambiamenti rilevanti hanno avuto luogo con questo secolo, mentre le esigenze e le abitudini dei consumatori cambiavano.

Chi paga il bollo dell’auto in leasing? Le indicazioni del legislatore italiano

Chiavi auto

Il leasing era prima una formula riservata esclusivamente a una cerchia di mercato abbastanza ristretta. Oggi, però, ci troviamo in un’epoca differente, dove numerosi guidatori preferiscono evitare l’acquisto della vettura.

L’importante investimento economico da sostenere nella fase iniziale li ha spinti a sondare delle piste alternative. E tale soluzione è una delle preferite, per via delle principali caratteristiche che la connotano. Insieme al noleggio a lungo termine è una delle proposte più gettonate. Entrambe sono davvero popolari oggigiorno, ciascuna adatta a un determinato target di conducenti.

Sebbene possa capitare di confonderli, hanno dei tratti unici. Pertanto, prima di entrare nel merito di chi paga il bollo auto per il leasing, cercheremo di spiegarvi in cosa consiste davvero l’accordo sottoscritto. Ciò vi consentirà di avere un’idea chiara in materia e di muovervi, quindi, in piena consapevolezza.

Attraverso le indicazioni che ti andremo a fornire ne saprete con esattezza le peculiarità. Smetterete di covare perplessità a proposito della tipologia di accordo, così da stabilire se sia o meno indicato in rapporto alle vostre necessità. Solo a quel punto ci soffermeremo su chi paga il bollo auto nel leasing, andando a richiamare le ultime leggi emanate in tal senso.

Cos’è il leasing

Il leasing è una formula di finanziamento che consente al sottoscrittore di acquistare del veicolo alla sua scadenza. Di società specializzate ne trovate parecchie lungo la penisola italiana, comprese alcune poco lontano dalla sede della vostra attività. Manco a dirlo, c’è l’imbarazzo della scelta sulla compagnia da contattare specialmente nei pressi delle maggiori città. Che sia Milano, Roma, Torino, Firenze, Genova, Napoli e via dicendo sarete sommersi da innumerevoli aziende della categoria.

Ognuna di esse sa probabilmente presentarsi nella maniera migliore, complice l’aumento della competitività. Oggi per farsi largo nel business pure le qualità dei dipartimenti di marketing hanno un ruolo essenziale. Spesso quanto promettono corrisponde al vero: sul serio vi imbatterete in personale qualificato, dotato dell’esperienza e della competenza necessarie per un servizio di customer care eccellente.

Il nostro consiglio è di provare a sentire i vostri colleghi che hanno avuto dei precedenti con le società del campo. Oltretutto, oggi siamo fortunati da avere la possibilità di navigare in rete, dove il passaparola regna sovrana. In una manciata di clic saprete se l’azienda erogante il servizio abbia o meno i requisiti per soddisfare gli standard richiesti.

La soluzione del leasing consta in tre fasi cruciali:

  • la corresponsione del canone anticipato;
  • il versamento di un canone fisso mensile;
  • il pagamento della maxi-rata finale.

Se i due step iniziali sono obbligatori, il terzo è una scelta dell’utilizzatore. Qualora lo preferisca, avrà l’opportunità di aprire un ulteriore contratto di leasing. In tal senso, non vi sono obblighi di sorta e ci si può, insomma, muovere nella massima tranquillità.

In confronto, il noleggio a lungo termine risulta più oneroso. Ciò poiché le società di NLT si impegnano a occuparsi personalmente delle questioni amministrative. Il pacchetto all-inclusive è una specialità di casa. Lo stesso non può essere detto a proposito del leasing, che ha il vantaggio di essere meno costoso.

Chi paga il bollo auto in leasing secondo la legge n. 99 del 2009

Bollo Auto e Soldi

Adesso, una volta definite le particolarità delle soluzioni, proviamo a vedere chi paga il bollo auto nel leasing. Una svolta degna di nota è stata sancita dalla legge n. 99 del 2009. Con tale intervento si è disposto che se ne faccia carico l’utilizzatore e non il concedente. Sarà, insomma, affare del fruitore del servizio ottemperare alla prestazione nei confronti della Regione, della Provincia Autonoma di competenza o dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. La direttiva ha segnato una netta spaccatura in confronto al passato, sicché fino al 15 agosto 2009 se ne doveva occupare il concedente. In qualità di proprietario del mezzo aveva l’onere di corrispondere la somma agli enti locali di riscossione.

Da lì in avanti la responsabilità ha iniziato a gravare sull’utilizzatore. Eppure, in principio i contenziosi erano quasi all’ordine del giorno. Difatti, diverse Regioni hanno continuato a chiamare in causa le società di leasing, nonostante queste ultime fossero state esonerate dal compito. Ciò è dipeso dall’interpretazione errata delle autorità territoriali, convinte che il testo le mettesse nella posizione di poter interpellare sia il concedente sia l’utilizzatore.

Per un buon periodo la questione ha creato disagi di vario tipo, fino al Decreto legge n. 78 del 2015. Con la manovra si è sancito una volta per tutte che chi paga il bollo auto in leasing è l’utilizzatore. Non sussiste il principio di solidarietà, ovvero se costui si rifiuta di corrispondere il tributo, la Regione (o equivalente) non può rivalersi sul concedente. Per fugare i possibili dubbi rimasti il Decreto legge n. 113 del 2016 ha ribadito l’interpretazione.

E lo stesso ha fatto la Corte costituzionale, attraverso una sentenza emessa nel 2020, la conferma definitiva di una chiave di lettura ormai assodata. Le difficoltà riscontrate sono dipese dal fatto che prima dell’agosto del 2009 valeva la logica opposta. Con i Decreti legge n. 124 e 162 del 2019 l’esecutivo ha esteso il principio al noleggio a lungo termine. Una presa di posizione che non ammette repliche, in quanto ribadito in molteplici circostanze.

Il principio di solidarietà

Comunque sia cerchiamo di attenerci al leasing  perché un’eccezione permane. La società di locazione sottostà al principio di solidarietà laddove abbia scelto di adoperarsi per il pagamento cumulativo del bollo a nome degli utilizzatori. Giusto in tale circostanza il titolare del credito ha la facoltà di rivalersi su ambedue le parti. Un caso parecchio circoscritto, la classica eccezione a una regola ormai assodata.

Laddove la tassa automobilistica rimanga insoluta, a partire dall’anno successivo della mancata prestazione la Regione o l’Agenzia delle Entrate – Riscossione possono pretenderne la corresponsione. Hanno un limite di tre anni per inviare la cartella esattoriale al soggetto inadempiente. Decorso tale termine il diritto cade in prescrizione, istituto giuridico sancito nel c.c. per impegnare chi ha un diritto di farne richiesta entro un limite. In caso di errato invio a sopraggiunta scadenza, l’annullamento non avviene, comunque, in automatico.

Al contrario, chi riceve la cartella deve avanzarne apposita richiesta alla Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dalla data di spedizione. La mancata istanza corrisponde a un tacito assenso e da lì in avanti dovrà necessariamente corrispondere la somma indicata. Prima del ricorso, si chiede, però, un passaggio intermedio, la cosiddetta mediazione tributaria. In sostanza, si segnala l’errore al titolare del credito, nella speranza che questi lo annulli entro 90 giorni dall’invio. Soltanto allora si avrà occasione di interpellare la Commissione Tributaria provinciale, che, una volta fatte le dovute verifiche, provvederà ad annullare la cartel

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