Stando ad uno studio condotto da Global EV Alliance, un sondaggio riguardante 18 Paesi su un campione pari a 23mila intervistati, soltanto l’1% di coloro che hanno acquistato una vettura a zero emissioni tornerebbe indietro. Un risultato assolutamente plebiscitario e proprio per questo tale da suscitare molti dubbi. Anche perché condotto da una associazione che ha una semplice missione: fungere da ente di unione e coordinamento tra varie realtà legate al mondo dell’auto elettrica. Quindi, assolutamente di parte.
Solo l’1% di chi ha acquistato un’auto elettrica tornerebbe a quelle termiche, secondo Global EV Alliance
Lo studio condotto da Global EV Alliance afferma, in pratica, che solo l’1% degli automobilisti contattati sta pensando di acquistare un’auto con alimentazione tradizionale dopo aver comprato un veicolo a batteria. In particolare, il 92% dei 23mila intervistati ha affermato di essere già certo che la prossima auto acquistata sarà comunque a zero emissioni. Mentre il 4% passerà invece a un’alimentazione ibrida plug-in.
Sui motivi che sospingono il feeling tra conducenti e auto elettrica, il rapporto dell’associazione indica i seguenti:
- minori costi per l’alimentazione del motore, 45%;
- benefici innegabili a livello ambientale, 40%;
- minor inquinamento a livello locale, 32%;
- la dinamica di guida, 21%;
- i minori costi di manutenzione, 18%.
Precisati anche i motivi, resta un certo sbigottimento per il risultato dello studio. Derivante dalla constatazione che il mercato sta attraversando una vera e propria fase di rigetto nei confronti degli EV. Tale da spingere chi intende andare al fondo delle cose a farsi una precisa domanda. Quanto c’è di vero in quanto asserito da Global EV Alliance?
Altri sondaggi affermano cose ben diverse
A suscitare molta sorpresa, non è tanto il favore per l’auto elettrica che fuoriesce dallo studio in questione, quanto il suo risultato assolutamente plebiscitario. Tale da affermare che appena un consumatore su cento, tra quelli già passati ai veicoli green, tornerebbe indietro.
La domanda che ci si può porre, a questo punto, è la seguente: si può dare affidamento ad un sondaggio simile? E la risposta è no. Ma attenzione, lo è non per complottismo o voglia di fare comunque i bastian contrari nei confronti di un modello di mobilità che è assolutamente auspicabile. Ma perché ci sono sondaggi condotti pochi mesi fa i quali denotano una realtà completamente diversa.
Il riferimento è, in particolare, ad un rapporto curato da McKinsey, riportato da Automotive News, in cui vengono a galla le difficoltà che dilaniano tuttora le auto elettriche, a livello di opinione pubblica. Basta scendere nel dettaglio per notare come il 29% degli acquirenti di un’auto elettrica abbia affermato che, se ne avesse modo, riprenderebbe un modello termico.
Le interviste sono state condotte a livello globale coinvolgendo 30mila consumatori, possessori di BEV e no, in 15 degli Stati più significativi, tali da rappresentare l’80% delle vendite complessive. E a colpire, in quella occasione, era soprattutto il clima di ostilità respirato negli Stati Uniti, dove il 46% dei proprietari di EV vorrebbe tornare alle tecnologie tradizionali.
La realtà è molto più frastagliata di quanto appaia dal sondaggio di Global EV Alliance
Dallo studio di McKinsey, quindi, traspare una realtà molto più problematica, rispetto a quella tutta rose e fiori prospettata da Global EV Alliance. E, peraltro, molto più aderente a quella prospettata da un mercato che sta opponendo molta resistenza alla diffusione dell’auto elettrica.
Anche perché a renderla molto meno desiderabile sono ancora oggi una serie di ostacoli che devono essere rimossi. Il primo dei quali è quello relativo ai costi. Talmente elevati da tagliare praticamente fuori le classi popolari dalla possibilità di prendere parte al Green Deal prospettato a livello UE.
Cui si vanno ad aggiungere l’insufficiente presenza di infrastrutture di ricarica, la paura sempre più evidente per i troppo frequenti incendi di cui sono oggetto questi veicoli e i costi di riparazione, derivanti anche dall’insufficienza di meccanici preparati appositamente per le auto elettriche. Tali da rendere al minimo sorprendente il plebiscito verso gli EV prospettato da Global EV Alliance.