Sulla realtà aumentata e le sue potenzialità si sa ancora davvero poco. Soltanto ora le Case automobilistiche (di maggior profilo, almeno) hanno iniziato a dedicarvi degli ingenti investimenti. Qualche ora fa CarBuzz è entrato a conoscenza di un brevetto depositato da Chevrolet all’Ufficio tedesco competente e ne è emerso un quadro davvero interessante. Difatti, il modo in cui gli ingegneri informatici lo hanno concepito differisce dai soliti schemi delle aziende operanti nei motori.
Chevrolet: come potrebbe sfruttare la realtà aumentata
Il materiale portato all’attenzione generale fa capire in maniera dettagliata quali sono le effettive intenzioni della compagnia degli sviluppatori, la cui fantasia è già di per sé ammirevole. Hanno pensato a un modo di rendere più divertente l’uso della realtà aumentata, uscendo con un sistema in grado di acquisire filmati da una fotocamera per poi inviarli a un secondo mezzo mediante un’interfaccia concepita ad hoc da Chevrolet. Inoltre, i contenuti trasmessi vengono arricchiti all’occorrenza da elementi audio e la localizzazione GPS. I vari segnali permettono di proiettare le informazioni direttamente sul parabrezza e i componenti necessari sono già ora presenti, spesso inclusi di serie.
Nella fattispecie, è richiesto un sistema GPS, un Head-Up Display, microfoni e altoparlanti. Muoversi sarà davvero semplice e intuitivo, con gli elementi raccolti da un conducente, poi messi a disposizione di altri utenti. Ad esempio, ciò consentirebbe a un automobilista Chevrolet di condividere l’itinerario con gli amici, affinché lo raggiungano. O, ancora, lo potrebbe trasformare in una sorta di guida turistica. E chissà quante altre ipotetiche modalità d’uso avrebbero l’innovazione. Qualora lo si preferisca, vi sarebbe la facoltà di mettere in luce un preciso punto, come ad esempio una buca lungo la strada o un tratto molto scivoloso.
Stando alla tesi portata avanti da CarBuzz, ciò offrirebbe modo di rendere superfluo il ricorso al classico navigatore satellitare. Al suo posto verrebbe adottato un qualcosa dal tocco più “umano”. Anziché la voce robotica e una rudimentale immagine su display, le indicazioni sarebbero piacevoli da vedere e pure accurate. Inoltre, vi sarebbero i margini per esaminare il proprio comportamento al volante, registrando le manovre eseguite su strada.
Se verrà applicata nel concreto resta da stabilire. Di sicuro, l’idea c’è e i documenti portati all’attenzione del web ne costituiscono la prova lampante. D’altro canto, tanti brevetti vengono poi confinati, al sopraggiungere di eventuali problemi logistici o per gli eccessivi investimenti da sostenere. L’eventuale introduzione sarebbe una svolta significativa, in linea con i progressi a vista d’occhio compiute dalle compagnie hi-tech.