Chery OMODA 5 2023, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Chery arriva in Europa con la OMODA 5 2023, il SUV elettrico con cui la Casa automobilistica cinese cercherà fortuna anche in Italia.
Chery OMODA 5 2023

La Cina vuole fare sul serio anche nel mercato automobilistico europeo. Nessuno sa con esattezza fin dove saprà spingersi, ma le potenzialità appaiono evidenti, prendendo in esame modelli come Chery OMODA 5 2023.

Chery OMODA 5 2023: gli esterni

Chery OMODA 5 2023

Chery è conosciuta lungo la penisola italica perlopiù per il sodalizio stretto con la molisana DR Automobiles. Giunta fin qui, è pronta a invadere in maniera ancora più importante l’Italia con un listino di bev inediti. OMODA 5 darà il via allo sbarco con dimensioni da suv compatto, nello specifico:

ModelloLunghezzaLarghezzaAltezza
Omoda 54.400 mm1.830 mm1.588 mm

Lo sport utility sfoggia linee filanti, con il frontale contraddistinto da una calandra di generose dimensioni che, manco a dirlo, è chiuso, data la trazione al 100 per cento elettrica. Non c’è nessun motore endotermico, nel rispetto dell’ambiente. I tratti sono, in generale, di forte ispirazione europea. Diverse nervature distinguono la linea di cintura, affilata ed elegante.

Di profilo, Chery OMODA 5 propone pure un peculiare montante D celato, che, mediante una finitura scura, lascia il tetto sospeso. Del posteriore risalta la decisa inclinazione del lunotto, che rimanda alle coupé, e i fari parecchio affilati che ingloba la fascia orizzontale. Tutto davvero interessante, anche se la peculiarità, appena espressa, consiste nella mascherina anteriore. Privo di bordi definiti, si fonde col resto del corpo vettura ed è chiusa, sicché, anziché ibrida, la scelta è ricaduta su una proposta totalmente green. La capienza massima del bagagliaio raggiunge i 363 litri.

Gli interni

Chery OMODA 5 2023

In merito agli interni, Chery OMODA 5 accoglie un massimo di 5 passeggeri. Per essere un modello low cost la cura dell’ambiente interno non è niente male, in linea con le moderne evoluzioni della filiera. I rivestimenti in materiali di qualità enfatizzano la percezione di valore. E rimarcano, casomai ce ne fosse bisogno, l’indole sportive, con un volante dalla corona piatta nel lato inferiore e avvolgenti sedili che integrano il poggiatesta.

La plancia conta al centro su un elemento a sbalzo di grandi dimensioni, che accoglie due display. Quello dietro al volante, il cruscotto digitale, tiene aggiornato l’automobilista sulle condizioni di marcia. Quello centrale, munito di tecnologia touch, è adibito alla funzione di infotainment.

L’accoglienza dell’abitacolo è esaltata da un sistema di illuminazione interna che rende il giusto merito agli spazi e alle forme. Sulla Chery OMODA 5 è peraltro consentito configurare l’accensione della climatizzazione a distanza. Così facendo, nel momento di salire a bordo si verrà accolti da una temperatura ideale.

In ottica tecnologia, il suv vanta comandi vocali di ultimo grido. La vettura dispone di sofisticati comandi e con la voce il guidatore può far eseguire numerosi comandi, grazie all’implementazione della tecnologia Cerence ASR. Così si riesce a gestire il climatizzatore, la radio, il lettore multimediale e altro. Al di là dell’infotainment, ci sono numerosi sistemi ausiliari alla guida (ADAS) di ultima generazione. Tra le diverse funzionalità è presente:

  • il cruise control adattivo;
  • il mantenimento attivo della carreggiata;
  • la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento di ciclisti e pedoni;
  • il segnalatore di pericolo in retromarcia;
  • il monitoraggio degli angoli ciechi.

Motori e prezzi

A livello di spinta propulsiva, la Casa ha preferito rilasciare pochi dettagli. I portavoce si sono limitati a segnalare la presenza di un motore elettrico sincrono a magneti permanenti collocato all’anteriore. La potenza da esso sviluppata è di 150 kW (204 CV). I 100 km/h li raggiunge da fermo in 7,8 secondi.

Sotto il pianale della Chery OMODA 5, la batteria agli ioni di litio da 64 kWh conta su una batteria garantisce, con una sola ricarica, un’autonomia massima di 450 km. Per il rifornimento con corrente continua, in 35 minuti passa dal 10 all’80 per cento.

Uno dei vecchi punti deboli dei mezzi cinesi verte sulla scarsa qualità di produzione. Chery rassicura gli acquirenti che non avranno nulla da temere, con la copertura della OMODA 5 in vigore per 5 anni o 150 mila km percorsi. Inoltre, chi lo desidera ha la possibilità di ottenere copertura supplementare sulla batteria e ulteriori componenti del powertrain.

Allo stato attuale la Cina recita già un ruolo di primo nel comparto delle elettriche. Tanti marchi occidentali, del Vecchio Continente e non solo, fanno affidamento sulle fabbriche nazionali. L’approccio di sistema adottato verso la mobilità green ha dato agli stabilimenti cinesi un forte slancio. Che, stando agli ultimi studi di settore, potrebbero portare l’Europa ad andare in deficit commerciale. Da sempre l’export nel comparto delle quattro ruote è uno dei suoi punti cardine.

Eppure, nell’immediato futuro la storia rischia di cambiare. I valori registrati nel 2022, in rapporto a quelli del 2015, lasciano intravedere l’imperante trend. Come riportato dallo studio di consulenza PwC, già nel 2025 potranno essere commercializzati nel Vecchio Continente quasi 800 mila veicoli provenienti dalla Repubblica del Dragone. Del totale, oltre 330 mila avranno, però, un marchio europeo.

Nel 2015 il Vecchio Continente era in vantaggio di circa 1,7 milioni di automobili. Un surplus via via sgretolato, scendendo a un valore inferiore alle 153 mila unità nel 2019 e alle 76 mila per quest’anno. Per quanto riguarda le bev importate dalla Cina dovrebbero essere 66 mila nel 2022, praticamente il doppio rispetto alle 35 mila del 2021. I produttori europei stano ancora affrontando problemi con le catene di approvvigionamento. E sono focalizzati perlopiù su modelli di elettriche nel segmento premium. Invece, i cinesi hanno ottimizzato e sviluppato ancora di più la rispettiva produzione nel rispettivo territorio. Difatti, portano adesso in Europa modelli economici e tecnologie innovative.

Chery ha già comunicato di avere in programma l’invasione delle concessionarie europee, a cominciare dall’Italia e dalla Spagna. I piani alti della compagnia hanno approvato il piano di espansione. Attualmente, presidia oltre 80 Paesi in tutto il mondo e ha già fabbricato e messo in strada più di 10 milioni di veicoli. Ecco perché sarebbe ingeneroso definirla un brand alle prime armi. Ora ha fornito alcuni dettagli aggiuntivi a proposito delle caratteristiche del veicolo a batteria. Probabilmente la parte più interessante è costituita dall’autonomia, di ben 450 km. Ma pure in ottica di stile la Chery OMODA 5 2023 ha parecchio da raccontare.

Fondato sul linguaggio Art in Motion, l’azienda di Wuhu confida di entrare nelle grazie del nuovo pubblico. Diffusi in via preliminare tre differenti rendering, il nuovo corso estetico mira a esaltare le forme aerodinamiche e in movimento delle proprie creazioni. Che si mostrano al pubblico forti di uno stile globale, capace di mettere d’accordo una vasta frangia della popolazione.

Il debutto nella nostra penisola è previsto nel 2024, con un listino prezzi che probabilmente partirà da da poco meno di 30 mila euro. Oltre alle varie connazionali con ambizioni di espansione mondiale, la principale antagonista viene dal Giappone ed è la Toyota bZ4X.

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