Sindacalisti IG Metall in guerra in Germania: dopo VW, adesso Ford. La decisione della Casa Usa di tagliare migliaia di dipendenti a Colonia scatena polemiche. La paura è che l’impianto non sopravviva. Dopo una riunione del consiglio di fabbrica, i rappresentanti dei lavoratori hanno lanciato dure accuse ai vertici aziendali.
“Morire a poco a poco”
Sentiamo Kerstin Klein (metalmeccanici per la circoscrizione Leverkusen): “Diverse promesse dell’accordo Ford Future concluso lo scorso anno non saranno probabilmente mantenute: a nostro avviso, il programma di ridimensionamento inizierebbe con lo smantellamento del sito di Colonia. Ciò avrebbe un solo significato: morire a poco a poco”.
Con conseguenze per i 12 mila dipendenti della fabbrica, per tutto l’indotto e l’intera regione intorno alla capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia. David Lüdtke, capo dei rappresentanti sindacali dello stabilimento, chiede alla direzione di elaborare un progetto sostenibile per il futuro. Sul modello VW. Altrimenti? Mobilitazione a tutto campo: “Conosciamo gli strumenti per affrontare controversie del genere e non esiteremo a dare ai lavoratori lo sbocco giusto per sfogare la loro rabbia”.
Ma un piano c’è o no?
Il terrore dei lavoratori è che qui si navighi a vista. Secondo l’organizzazione dei metalmeccanici, né la direzione tedesca né la direzione europea hanno un piano per Ford in Europa”. Restano le parole: ci sono solo “le ripetute dichiarazioni secondo cui il mercato europeo delle vetture è per loro importante”. Rimane la vaga intenzione di ampliare nuovamente la gamma di modelli. Insomma, zero prospettive a lungo termine.
Crollo da giugno 2023
In cantina i buoni propositi di giugno 2023. All’epoca, Ford inaugurava la struttura dedicata ai veicoli elettrici all’interno del complesso produttivo di Colonia. I lavori erano inquadrare in un piano di investimenti da 2 miliardi di euro. Si parlò di integrale trasformazione di un polo inaugurato nel 1930: da allora, ha sfornato oltre 18 milioni di veicoli, tra cui Model A, Taunus, Capri, Granada e la leggendaria Fiesta. Utilitaria termica divia, che oggi spaccherebbe il mercato vendendo mezzo milione di unità l’anno. Ma c’è un ma. Qualcuno ha voluto l’elettrico a Bruxelles, nella sua torre d’avorio.