Situazione pesantissima per gli automobilisti alle prese con continui rincari delle polizze Rc auto. La soluzione la dà Davide Galli, leader Federcarrozzieri. Anzitutto, ci spiega che la corsa al rialzo è conseguenza delle storture e delle criticità nel comparto assicurativo. Ci sono “vincoli e limiti inaccettabili per automobilisti e operatori delle autocarrozzerie, attraverso una turbativa della concorrenza”. Quindi la denuncia: esiste la “pratica illegale delle compagnie di assicurazione di inserire nei contratti Rc auto clausole che obbligano gli assicurati a rivolgersi per le riparazioni ad autocarrozzerie indicate dalle stesse imprese assicuratrici”. Di qui un effetto imbuto che allunga i tempi delle riparazioni e fa lievitare i costi degli interventi.
Terapia anti paralisi
Oggi vetture sofisticate e tecnologiche determinano pezzi di ricambio sempre più all’avanguardia e costosi, con un impatto non indifferente sui costi delle riparazioni e sulle tariffe Rc auto praticate dalle imprese assicuratrici. Per questo Federcarrozzieri chiede al governo Meloni di istituire una sorta di cartella clinica delle automobili: registra tutti gli interventi eseguiti sulle vetture nell’arco della loro vita, anche per evitare distorsioni del mercato e risarcimenti multipli dei danni, nel caso in cui un assicurato decida di incassare l’indennizzo a seguito di un sinistro senza però riparare la propria macchina.
Situazione prezzi Rca
Il prezzo medio Rca è di 414 euro (418 euro ad agosto 2024), in aumento su base annua del +6,8% in termini nominali (+6,1% in termini reali); in agosto la crescita nominale era stata del +6.7% (fonte Ivass, Istituto che vigila sul comparto). Tutte le Province registrano incrementi, compresi tra il +1,3% di Reggio Calabria e il +11% di Roma e Caltanissetta. Inoltre, il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 261 euro, in aumento del +6,3% su base annua e in riduzione del 40,5% rispetto allo stesso mese del 2014. Inferno per gli assicurati appartenenti a classi di merito peggiori (più care) della prima: l’incremento di prezzo medio è del +9,8%, a fronte di un aumento del +6,1% per gli assicurati in prima classe.