Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, durante l’evento Bernstein 40th Annual Strategic Decisions Conference in Austria, ha avuto modo di parlare anche delle auto elettriche e della situazione delicata della transizione del settore automobilistico. Tra le tante cose, il manager portoghese ha discusso delle sfide che le case automobilistiche stanno affrontando, invitando i Governi a supportare i consumatori con incentivi e rendere questa tecnologia più accessibile.
Stellantis: l’amministratore delegato Carlos Tavares chiede incentivi per le auto elettriche a tutti i Governi
“Dipende tutto dai Governi e dal supporto che danno ai consumatori per rendere le vetture elettriche più accessibili. C’è il bisogno di incentivi. Se i Governi, in Germania, Italia o altri Paesi, non mettono a disposizione incentivi o smettono di darli, la domanda collassa”, ha dichiarato Tavares.
Non per niente l’amministratore delegato ha menzionato la Germania, dove a partire dallo scorso dicembre 2023 sono stati rimossi. La conseguenza è stata un crollo della domanda di auto elettriche nel Paese. “I consumatori stanno inviando un messaggio chiaro, come se dicessero ‘Se non mi aiuti, non sarò io a combattere il cambiamento climatico’. Un chiaro esempio è la Germania, o l’Italia, dove succede la stessa cosa. La correlazione tra ordini e incentivi è evidente”. Un chiaro esempio che gli incentivi funzionano è la Francia che, da quando sono entrati in vigore, la domanda di auto elettriche è aumentata a dismisura.
Tavares ha parlando anche dell’offensiva del Gruppo per quanto riguarda le auto elettriche negli Stati Uniti, così come la diffusione delle auto elettriche cinesi, affermando che la competizione non si può fermare con i dazi: “L’Europa sta scegliendo la via del protezionismo, che non fa altro che ostacolare la concorrenza. Tuttavia, se si sceglie di non gareggiare, si perde in partenza. Stare in una bolla rende più poveri: non si può isolare un Paese dal resto del mondo. Se l’Unione Europea non ci lascerà competere contro i produttori cinesi, vinceranno loro. Con i dazi guadagneremo del tempo, ma ci giocheremo il nostro futuro”.