Carlos Ghosn attacca l’accordo fra Nissan, Honda e Mitsubishi

Ippolito Visconti Autore News Auto
L’accordo Nissan-Honda-Mitsubishi sarebbe una “acquisizione mascherata” da parte di Honda: lo dice l’ex presidente di Nissan Carlos Ghosn.
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L’accordo Nissan-Honda-Mitsubishi sarebbe una “acquisizione mascherata” da parte di Honda: lo dice l’ex presidente di Nissan Carlos Ghosn, come riporta Automotive News. Quindi, il resto varrebbe come fumo negli occhi, ossia  il piano di Nissan di collaborare con Honda e Mitsubishi. 

Parole pesanti da un ex grande capo che furoreggiò per anni alla guida di Nissan, spaccando tutto con la crossover geniale Qashqai. Ghosn si esibì in un miracolo: venne inviato dalla Renault in Giappone nel 1999 per evitare che Nissan andasse in bancarotta. Il suo successo iniziale nel risollevare la travagliata icona industriale giapponese gli è valso riconoscimenti. Gli fu presto affidata la direzione sia della casa automobilistica francese che di quella giapponese, diventando la prima persona a guidare contemporaneamente due aziende. 

Dalle stelle alle stalle

L’era di Ghosn alla Renault-Nissan-Mitsubishi si è conclusa con il suo arresto e l’eventuale incriminazione in Giappone per quattro capi d’imputazione per cattiva condotta finanziaria. L’ex dirigente della Nissan, che nega qualsiasi illecito, afferma che le accuse mosse contro di lui sono state escogitate per impedire che altre sue idee divenissero realtà. Un mix fra invidie e perfidie economiche.

Ghosn si è rintanato nella sua patria, il Libano, dopo essere fuggito dal Giappone in una drammatica fuga notturna stipato in una scatola a bordo di un jet charter. Il Giappone ha emesso un avviso rosso dell’Interpol per il suo arresto. Ma Ghosn ha un passaporto libanese e il Libano non estrada i suoi cittadini. Ora trascorre il suo tempo insegnando in un college locale e rispondendo alle proposte delle startup che cercano consulenza aziendale. Continua a combattere vari casi legali in tutto il mondo, incluso in Giappone, dove i pubblici ministeri stanno ancora perseguendo accuse penali e Nissan ha presentato una denuncia civile da 15,5 miliardi di yen (105,8 milioni di dollari). Nel frattempo, Ghosn ha presentato la sua richiesta civile in un tribunale libanese contro Nissan, chiedendo 1 miliardo di dollari di danni. 

Quante critiche di Ghosn

La proposta di partnership tutta giapponese, annunciata in una conferenza stampa del 1° agosto a Tokyo, unirebbe le aziende per lavorare su veicoli elettrici e definiti dal software e su appalti congiunti. Nissan e Honda hanno iniziato a delineare i dettagli dell’idea. Secondo step: implementare il sistema di nuova generazione dopo il 2027. 

Ghosn si riferisce al fatto che molti dettagli dell’accordo Nissan-Honda, inclusi finanziamenti e investimenti, sono in sospeso. Nel frattempo, l’aggiunta di Mitsubishi al mix porta un terzo elemento che potrebbe complicare le cose. 

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Le frecciate a tutti

Ghosn, che ha guidato l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi come presidente fino al suo arresto in un aeroporto di Tokyo nel novembre 2018, ha affermato che i nuovi partner affrontano grandi sfide. La relazione, ha aggiunto, sembra più un’acquisizione in erba da parte di Honda che una vera collaborazione tra pari. Honda è di gran lunga la più forte delle tre. Nissan ha visto gli incentivi crescenti degli Stati Uniti cancellare quasi completamente i suoi profitti nel trimestre aprile-giugno, mentre lotta per sostenere la crescita del volume delle vendite globali. 

Fra Nissan e Honda, zero discussioni di partecipazioni incrociate di capitale tra loro, hanno detto il ceo di Nissan Makoto Uchida e il ceo di Honda Toshihiro Mibe alla loro conferenza stampa congiunta. Ma Mibe ha aggiunto che non lo esclude. 

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