Calcio Euro 2024: rivoluzione automotive con la cinese BYD al posto di VW

Ippolito Visconti Autore News Auto
Agli Europei di calcio 2024, rivoluzione automotive: la cinese BYD al posto di Volkswagen. Una strategia di marketing aggressiva, imponente, rumorosa, quasi ossessiva.
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Agli Europei di calcio 2024, rivoluzione automotive: la cinese BYD al posto di Volkswagen. Una strategia di marketing aggressiva, imponente, rumorosa, quasi ossessiva. I cinesi intendono giustamente invadere il mercato auto. Sentiremo e leggeremo lo slogan “BYD, BYD, BYD” per rafforzare il marchio. I soldi ci sono, così la ricchissima BYD sta spendendo molto per la sponsorizzazione del campionato di calcio Euro 2024, cosa che prima, in passato, ha fatto Volkswagen. Il colosso cinese mostrerà i suoi veicoli elettrici nelle sedi delle partite e nelle trasmissioni in diretta tv, nonché nel web e nei social. Secondo l’Unione delle associazioni calcistiche europee, ogni partita attira più di 100 milioni di spettatori durante Euro 2020. “Sarà fantastico per la familiarità perché le persone ci vedranno durante tutto il torneo – ha detto Mark Blundell, responsabile marketing di BYD nel Regno Unito -. Ma siamo molto umili al riguardo. Anche in futuro, dopo l’evento sportivo, ci saranno persone che diranno “M-Y-chi?’”, riporta automotive News. Da capire se la strategia funzionerà: il consumatore è sempre inafferrabile, imprendibile, imprevedibile. Pertanto, non solo auto di qualità e a prezzo ragionevole, ma anche marketing: l’invasione cinese totale, la tempesta orientale perfetta.

Ricordiamo che il campionato Uefa Germania 2024 sarà la 17ª edizione dell’Europeo di calcio, dal 14 giugno al 14 luglio 2024: Italia presente.

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Offensiva elettrica cinese contro Tesla e Case europee: 20 auto entro il 2030

Negli anni 1980, le Case automobilistiche europee hanno invaso la Cina. Ora devono controbattere i titani cinesi dei veicoli elettrici BYD, Chery e Great Wall Motor. Che hanno in canna un’offensiva di prodotto mai vista: 20 nei prossimi cinque anni. Una sorta di ferocia agonistica per spaccare il mondo. Chery inizierà quest’anno a costruire nell’ex stabilimento Nissan di Barcellona. BYD mira ad aprire la sua prima fabbrica europea di autovetture a Szeged, in Ungheria, entro il 2026. Poi c’è un rafforzamento delle reti di concessionari e di assistenza e riparazione. Ci sarebbe anche MG, un ex marchio britannico di proprietà di SAIC, cinese di proprietà statale. BYD ha visto le sue vendite in Europa triplicare arrivando a 15.000 veicoli nel 2023. Chery lancerà otto Suv sotto due marchi, Omoda e Jaecoo, nei prossimi due anni, ha affermato l’amministratore delegato europeo di Chery, Jochen Tueting. Nel mirino le Case Ue e Tesla che ha Model 3 e Model Y, ma non gamme vaste. 

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Dazi contro l’invasione cinese

A maggio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha quadruplicato le tariffe sui veicoli elettrici cinesi portandoli al 100%. L’Unione europea sta attualmente indagando sui sussidi cinesi e potrebbe presto aumentare le tariffe. La partita si gioca sul valore futuro: serve che l’usato a distanza di cinque anni valga parecchio. Per ora non è così. Questa spaventa i consumatori e impedisce il boom delle Case orientali.

Problema per i cinesi: i costi per mantenere l’auto in Europa

Bo Yu, country manager della Grande Cina per JATO Dynamics, una società di ricerca sull’industria automobilistica con sede nel Regno Unito, dice: “In Cina, il prezzo di acquisto è importante. Tuttavia per i consumatori europei non è solo il prezzo, ma il costo totale di proprietà, compresa la manutenzione, l’assistenza e il valore residuo”. Gli esportatori cinesi si stanno addentrando in questioni molto più complesse su come strutturare le garanzie e fissare i prezzi delle riparazioni in Europa, che ha costi di manodopera molto più elevati rispetto alla Cina. Il Paese del Dragone ha una fame mai vista, ma i consumatori Ue per adesso paiono solo parzialmente disposti a sedersi alla sua tavola: c’è tuttora grande (legittima) diffidenza.

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