Calano drasticamente le consegne di Stellantis nel terzo trimestre

Dario Marchetti Autore
I dati confermano il momento di grave difficoltà attraversato dal gruppo italofrancese
Stabilimento Stellantis di Vigo

Arriva dal terzo trimestre dell’anno la conferma delle grandi difficoltà in cui continua a dibattersi Stellantis. Il marchio italofrancese, infatti, ha visto una contrazione delle sue consegne estremamente significativa, sui mercati di Europa e Nord America. Un trend che ove proseguisse anche nel quarto periodo dell’anno in corso potrebbe rappresentare l’ennesimo segnale della crisi in corso e aprire la porta ad ulteriori licenziamenti, con le ricadute politiche del caso.

Stellantis, le consegne calano significativamente in Europa e Nord America: cosa sta accadendo?-

Le consegne di Stellantis nel terzo trimestre sono diminuite drasticamente in Europa e Nord America, come pubblicamente riconosciuto dalla casa italofrancese. Secondo le ricostruzioni degli analisti, si tratterebbe del risultato della decisione presa dai vertici aziendali in relazione alle scorte. Che sono al momento in eccesso, a seguito di un avviso di flusso di cassa e di utili che è stato inaspettatamente negativo, nel mese passato.

Stabilimento Stellantis

Per quanto riguarda i numeri reali, le consegne sono diminuite del 17% in Europa, passando dalle 599mila dello stesso periodo del 2023 a 496mila. Arrivando al -36% in Nord America, ove nello stesso arco temporale sono passate da 470mila a 299mila. È stata la stessa Stellantis a rendere noto quanto accaduto, all’interno di un comunicato stampa emesso nella giornata odierna.

A livello globale, le consegne sono diminuite del 20%, fermandosi a quota 1.148.000. L’azienda, dal canto suo, ha affermato che le spedizioni sono diminuite più rapidamente delle vendite “a causa degli impatti temporanei delle transizioni nel nostro portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione dell’inventario dei concessionari”.

Occorre peraltro sottolineare che per la pubblicazione delle cifre trimestrali delle consegne si tratta in pratica di una novità. Mentre non si hanno per il momento notizie relative alle vendite effettive, sempre del terzo segmento annuale.

Le difficoltà di Stellantis sono sempre più accentuate

Entrando nello specifico, ancora Stellantis ha affermato che il calo delle consegne in Europa è dovuto principalmente al ritardo nel lancio dei modelli basati sulla piattaforma low-cost Smart Car del gruppo. Un novero in cui vanno a rientrare la piccola Citroën C3 e la e-C3 (versione elettrica).

Negli Stati Uniti, dove i concessionari hanno di recente attaccato pubblicamente l’amministratore delegato Carlos Tavares per aver portato i prezzi a livelli praticamente insostenibili, il calo delle consegne è invece stato attribuito a “tagli alla produzione annunciati in anticipo, volti a ridurre le scorte dei concessionari”, oltre che a lacune nelle gamme di modelli dei marchi Jeep e Dodge.

In un contesto al minimo problematico, l’unico raggio di sole è arrivato dal mercato dell’America Latina. Ove Stellantis ha visto un aumento delle consegne nell’ordine del 14%, con il dato che si è attestato a 259mila unità. Ovvero quasi al livello del dato nordamericano.

Il crollo di Maserati

Ai dati pubblicati da Stellantis, occorre poi aggiungere quelli, sempre relativi alle consegne, di Maserati, marchio che pubblica separatamente i propri dati finanziari. In questo caso lo smottamento è ancora più clamoroso, tanto da attestarsi al 60% in meno, con appena 2.100 unità consegnate, sempre nel terzo trimestre dell’anno.

Stabilimento Stellantis

Il tutto può essere considerato alla stregua di una conferma di quanto era già trapelato con il profit warning di settembre, al cui interno la casa italofrancese aveva tagliato le sue previsioni di margine operativo per il 2024 e dichiarato che avrebbe bruciato fino a 10 miliardi di euro in contanti, nell’anno in corso. Si era inoltre impegnata a ridurre la produzione e a offrire sconti estremamente significativi, al fine di rilanciare le proprie attività negli Stati Uniti.

Sempre nell’ottica di provare ad invertire la tendenza in atto, Carlos Tavares sta comunque cercando di risolvere i problemi negli Stati Uniti e in Europa. Un impegno sfociato nel mutamento degli assetti dirigenziali, che hanno visto Antonio Filosa, sommare al vecchio ruolo di responsabile di Jeep anche quello di Chief Operating Officer per il Nord America. Ruolo in cui ha preso il posto di Carlos Zarlenga, per il quale è prevista l’assunzione di un nuovo incarico.

Mentre Jean-Philippe Imparato ha aggiunto alla precedente posizione di Ceo della divisione per i veicoli commerciali Pro One quella di Chief Operating Officer Enlarged Europe, andando a prendere il posto di Uwe Hochgeschurtz.

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