Le auto a batteria costano come il fuoco, e allora ci penserà nei prossimi mesi l’elettrica low cost orientale BYD Seagull ad andare all’attacco dell’Europa. Infatti in Cina costa meno di 10 mila euro. In Italia e nel Vecchio Continente, a far paura ai produttori tradizionali, questa citycar a corrente sbarcherà nel 2025. Mettiamoci i costi dell’esportazione dal Paese del Dragone a Roma e dintorni, ci aggiungiamo magari qualche dazio che l’Ue piazzerà anti Cina: avremo un prezzo base di 20 mila euro, questa la nostra ipotesi.
BYD Seagull: ultra semplice
Per non confondere le idee ai consumatori, si va sul pratico. Solo un motore di 75 CV (135 Nm) collegato alle ruote anteriori: velocità massima 130 km/h e 0-100 km/h in 13 secondi. Non granché per un’elettrica, ma questa macchina non è prestazionale: serve concretezza. Due batterie litio-ferro-fosfato, per un totale di 30,08 kWh e 305 km d’autonomia. Ecco il dato che conta, la percorrenza, oltre ai tempi di ricarica. Alle stazioni fino a 40 kW (6,6 in corrente alternata) dal 30 all’80% di pieno di elettroni in 30 minuti circa.
Modello Dacia Spring
Quali le nemiche? La BYD Seagull segue il modello Dacia Spring, che però ha batteria 27 KWh. Inoltre, il design è indovinato, con spoilerino sfiziosetto. Vedremo i finanziamenti, i leasing e i noleggi, magari con società cinesi più di manica larga. Fra i competitor possibili, anche la Renault Twingo elettrica. Infatti, la vicepresidente della BYD, Stella Li, ha confermato i piani di lancio: dice che la nuova versione avrà caratteristiche pensate specificamente per gli automobilisti europei.
Occhio: questa elettrica compatta del segmento A, lunga 3 metri e 78 centimetri, ha fatto boom non solo in Cina, ma addirittura in Sudamerica. I numeri? Siamo a 10.000 ordini al giorno al debutto e 200.000 immatricolazioni in soltanto sei mesi.