BYD, ormai vero e proprio leader a livello globale fra i costruttori di veicoli elettrici, ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie per rinsaldare la propria espansione verso nuovi mercati. D’altronde il costruttore cinese si sta spingendo verso Segmenti differenziati che possano accogliere la propria offerta di nuovi veicoli elettrici, sia premium sia in relazione a SUV di medie dimensioni.
Dopo un quarto trimestre 2023 decisamente da record, con 526.409 veicoli immatricolati a livello globale, BYD ha consolidato la propria presenza fra i costruttori dediti alla costruzione di veicoli elettrici superando un competitor di tutto rispetto come Tesla.
Il successo di BYD è stato sicuramente alimentato da modelli a listino proposti a prezzi concorrenziali, come nel caso delle Dolphin, Atto 3 e Seal. Allo stesso tempo il costruttore cinese si sta ragionevolmente espandendo verso nuovi Segmenti. Passa da questa considerazione il lancio del marchio di ulta-lusso YangWang lanciato a gennaio 2023 sotto cui ricadono il fuoristrada U8 e la supercar U9. Nel primo caso parliamo di un grosso fuoristrada proposto ad un prezzo di partenza nell’ordine dei 150.000 dollari, circa 140.000 euro al cambio attuale, capace di 1.200 cavalli di potenza. Il mese scorso BYD ha anche svelato la berlina U7 che con i suoi quattro propulsori elettrici eroga ben 1.300 cavalli di potenza, per un’autonomia di circa 800 chilometri grazie a una batteria LFP da 135,5 kWh. Viene proposta con prezzi a partire da 140.000 dollari, pari a circa 130.000 euro. Il prossimo 29 febbraio BYD lancerà ufficialmente la supercar elettrica U9; questa adotta quattro propulsori elettrici da 1.300 cavalli di potenza per uno 0-100 km/h praticabile in 2 secondi.
Allo stesso tempo il costruttore cinese sta lanciando altri nuovi SUV elettrici, di medie dimensioni, destinati a competere con l’apprezzata Tesla Model Y. Il nuovo Sea Lion 07 presentato lo scorso novembre è secondo BYD il primo SUV elettrico “intelligente” di medie dimensioni; d’altronde i valori dimensionali dichiarati ci dicono che andrà a competere direttamente proprio con Tesla Model Y. Accanto al Sea Lion 07, BYD ha anche lanciato, a dicembre, il SUV di medie dimensioni Song L capace di circa 660 chilometri di autonomia con una singola ricarica; entrambi dovrebbero garantire prezzi compresi fra 27.000 e 36.000 dollari pari a circa 25.000 e 33.000 euro al cambio attuale.
Cosa prevede il riacquisto di azioni proprie da parte di BYD
Il piano di riacquisto delle azioni proprie proposto da BYD ha il compito di invertire il calo dei prezzi delle azioni, oltre che quello di attirare investitori per alimentare l’espansione del proprio bacino di utenza. I prezzi delle azioni del costruttore sono infatti scesi di circa il 32% da un valore massimo di 71,70 dollari (circa 66 euro) di luglio a circa 48.70 dollari (circa 45 euro) registrati ultimamente. A inizio settimana le azioni di BYD sono aumentate di circa il 4% dal momento che gli investitori hanno accolto con favore il metodo del riacquisto proposto dal costruttore cinese.
D’altronde sono molte le aziende che acquistano azioni proprie per dimostrare agli investitori di aver fiducia nella loro visione, ovvero anche per creare più valore per gli azionisti. Fino ad oggi BYD ha puntato soprattutto su veicoli elettrici a basso costo per la propria espansione globale al di fuori dei confini domestici, ma in Europa dovrebbe cominciare a introdurre nuovi modelli di fascia alta a cominciare dal fuoristrada YangWang U8 che presto vedremo al Salone dell’Auto di Ginevra.
Va detto però che BYD non è l’unico costruttore di veicoli elettrici che si ritrova a disporre di azioni in calo. Tesla, Rivian, NIO e Lucid (e praticamente quasi tutto il comparto dei produttori di auto elettriche) registrano un calo delle azioni negli ultimi mesi a causa dei sempre maggiori timori macroeconomici globali e dei continui tagli ai prezzi che conducono a un deterioramento generale di margini. BYD, e altri costruttori di veicoli elettrici, ha registrato un vero e proprio rimbalzo in questo mese con le azioni del costruttore cinese che sono cresciute di circa il 12% dopo un minimo di 43,62 dollari (circa 40 euro) registrato all’inizio di febbraio.