BYD alla carica in Europa con vetture premium del marchio Denza: il colosso cinese dei veicoli ibridi plug-in ed elettrici ha lanciato il brand per supportare l’espansione nella regione e competere con i produttori tedeschi di fascia alta come BMW e Mercedes. Le vendite di Denza qui inizieranno alla fine del 2025 con la versione BEV della sua Z9 GT da 1.000 cavalli e con una ibrida ricaricabile all’inizio del 2026: è una shooting-brake notevole. Il prezzo del primo modello, ancora non divulgato, supererà il più alto nell’attuale gamma europea di BYD, di 72.000 euro. La gamma includerà il furgone D9, mentre in futuro potrebbero essere aggiunti due veicoli fuoristrada. Così da rendere Denza un marchio premium full-liner sia per i tradizionali clienti premium sia per i clienti più giovani.
La BYD Denza Z9 GT è stata creata dalla matita Wolfgang Egger, responsabile design BYD, che in passato ha lavorato all’Alfa Romeo (vedi 8C Competizione o la 147), e poi per Lancia, Seat e Lamborghini.
Al lancio sarà disponibile la versione elettrica con tre motori, batteria da 101 kWh in grado di garantire un’autonomia di 550-600 km teorica, cui sottrarre al solito qualcosa in base allo stile di guida. Ricarica fino a 540 kW grazie all’architettura a 800 volt. Nel 2026 la variante plug-in della famiglia DM-i (già presente in Italia sulla Suv Seal U) con batteria da 38,5 kWh e un’autonomia in solo elettrico di 160 km.

Invasione BYD
Si tenga presente che il gigante orientale ha venduto oltre 4,2 milioni di veicoli a livello globale lo scorso anno, di cui oltre il 90% in Cina. Le consegne di Denza, un tempo una joint venture al 50:50 con Mercedes e ora interamente di proprietà di BYD, hanno rappresentato poco più del 3% delle vendite totali del gruppo.
Paradossali le varie sconfitte dei tedeschi e degli occidentali con le joint venture grazie a cui i cinesi hanno imparato tutto sull’automotive: l’Europa pensava ben altro, tipo un’invasione dell’Eldorado di Pechino, e invece si ritrova il Celeste Impero a fare sfracelli. In parallelo, il pasticcio “regalo” (involontario, è solo un errore) con il Green Deal UE auto elettrica che ha avvantaggiato il Paese della Grande Muraglia penalizzando il Vecchio Continente. Intelligente la mossa di Build Your Dreams di puntare forte sul termico, amatissimo dall’Europa, con le ibride plug-in non soggette a dazi.

Parla Altavilla
Il consulente speciale del gruppo per l’Europa, Alfredo Altavilla, ha affermato che Denza sarà il precursore tecnologico del Gruppo: “Anticiperà le caratteristiche tecnologiche che appariranno in seguito sulle auto del marchio BYD”, ha spiegato dopo la presentazione alla Design Week di Milano, a cui ha partecipato anche il vicepresidente esecutivo Stella Li. “Abbiamo una combinazione di motori plug-in hybrid da 1.000 CV che non vogliono spingere una Formula 1, ma semplicemente assicurare la migliore esperienza di guida possibile ai clienti. Tutta la tecnologia che c’è all’interno dei prodotti Denza è sviluppata ‘on purpose’, serve per agevolare la vita del cliente a bordo”, dice Altavilla.
Boom BYD in Europa
Nel 2024 BYD aveva una quota del 2,8% del mercato europeo dei veicoli elettrici, dopo aver introdotto veicoli ibridi per contribuire ad ampliare la propria portata. La società non ha fornito ulteriori dettagli sulla sua strategia commerciale e sui piani di prodotto per l’Europa.
Mossa BYD anti dazi
Per non pagare i dazi sulle elettriche Made in China, BYD potrebbe fare sia le Denza sia altre full electric in Ungheria: beffa cocente per l’UE, che esce molto male dalla battaglia contro la Cina. Un secondo sito BYD in Turchia dovrebbe entrare in funzione a marzo 2026. Quando saranno pienamente operativi, avranno una capacità produttiva totale di 500.000 auto l’anno, per invadere l’Europa con o senza dazi. Bruxelles – presa in contropiede – vedrà il da farsi. Chissà, magari dazi più forti sulle elettriche, dazi sulle ibride plug-in, indagini sulle fabbriche europee dei cinesi. Nel mentre che studia i contro dazi anti Trump e le sanzioni anti Putin. Situazione complessa…
I fornitori italiani ci sperano
Con Stellantis che fronteggia varie questioni, i fornitori italiani, eccellenza planetaria del Made in Italy, sperano in vari contratti con BYD, così da formare un triangolo fra Ungheria, Turchia e Italia. “I nostri piani di localizzazione vanno avanti, nel quarto trimestre inizieremo a produrre le automobili in Ungheria, quindi questa è la migliore risposta che possiamo dare ai dazi, anche perché come abbiamo già detto nelle scorse settimane la strategia non è soltanto quella di cominciare a produrre le automobili in Ungheria, ma anche di fare ricorso il più possibile ai componentisti europei- dice Altavilla -. Principalmente i dazi impattano sui consumatori perché finiscono col pagare di più le automobili, dopodiché noi negli Stati Uniti avevamo già dei dazi al 100% che erano stati introdotti dalla precedente amministrazione”.