BYD è un rullo compressore: +11,5% di utile netto, superati per la prima volta i ricavi di Tesla

Dario Marchetti Autore
Il sorpasso è quello relativo al periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre
BYD Dolphin

In un momento in cui tutti o quasi i marchi dell’automotive lamentano la caduta in termini di ricavi e utili, BYD va nella direzione esattamente opposta. Nel corso del terzo trimestre dell’anno, infatti, il suo utile netto è cresciuto nell’ordine dell’11,5%, mantenendo un forte slancio nelle vendite, grazie anche agli incentivi governativi alla permuta.

L’utile netto si è infatti attestato a 11,6 miliardi di yuan (1,5 miliardi di euro circa, al cambio attuale) nell’arco temporale compreso tra i mesi di luglio e settembre, stando ad un comunicato emesso dall’azienda. Per effetto di questo risultato, per i primi nove mesi, l’utile netto è aumentato del 18,1%, a 25,2 miliardi di yuan (circa 3,26 miliardi euro).

Con un fatturato del terzo trimestre in aumento del 24% su base annua a 201,1 miliardi di yuan (quasi 26 miliardi di euro), BYD ha superato per la prima volta quello di Tesla, i cui ricavi nel trimestre luglio-settembre hanno raggiunto i 25,2 miliardi di dollari (23,2 miliardi di euro). Al marchio fondato da Elon Musk resta la consolazione di aver comunque superato BYD in termini di vendite di veicoli elettrici a livello mondiale nello stesso arco di tempo preso in considerazione.

BYD, il momento è epocale: superati i ricavi di Tesla

Il periodo compreso tra luglio e settembre può essere considerato alla stregua di un momento epocale, almeno per BYD. Il marchio cinese ha confermato tutta la sua forza e superato Tesla, almeno in termini di ricavi. Le sue automobili, nel corso dell’anno, hanno rappresentato più di un terzo delle vendite totali di veicoli elettrici e ibridi plug-in in Cina. Un trend confermato nel mese di settembre, quando l’azienda simbolo dell’automotive cinese, ha infranto il record di vendite mensili, come del resto è avvenuto per quelle del trimestre.

BYD Atto 3

Sia BYD che i suoi rivali, a partire proprio da Tesla, hanno potuto godere del vento favorevole soffiato sulle loro vele dalle misure di stimolo che il governo di Pechino ha voluto introdurre per ovviare ad una certa debolezza dell’economia nazionale e continuare ad ampliare il proprio parco auto con modelli green.

Le amministrazioni locali cinesi, hanno distribuito fino a 20mila yuan (circa 2584 euro) sotto forma di sussidi aggiuntivi agli acquirenti di veicoli elettrici, nell’ambito di programmi destinati a scadere alla fine dell’anno. E proprio BYD ha guidato la crescita degli ordini praticando sconti estremamente aggressivi sui suoi modelli più venduti. Ottenendo un risultato di grande rilievo soprattutto con la forte crescita in termini di vendite degli ibridi plug-in, che hanno messo a segno un +75,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a 685.830 unità. Agevolati dall’ultima generazione di tecnologie ibride plug-in che sono in grado di far lievitare i risparmi in termini di carburante.

BYD Dolphin

Mentre i veicoli full electric dell’azienda hanno rallentato del 2,7% attestandosi a quota 443.426 unità nel trimestre preso in considerazione. Un rallentamento di cui sono riusciti ad approfittare comunque i concorrenti, considerato come lungo il territorio cinese nel mese di settembre si sia verificato un vero e proprio boom per le auto totalmente elettriche.

Gli obiettivi di vendita di BYD sono sempre più ambiziosi

BYD, che vende ancora più del 90% delle sue auto in Cina, ha fissato un obiettivo di vendita annuale più elevato per quest’anno. A mostrarlo un rapporto di Morgan Stanley pubblicato a settembre, dal quale emerge come la casa punti a raddoppiare le esportazioni raggiungendo quota 450mila veicoli nel corso di quest’anno. Si tratta comunque di una revisione al ribasso rispetto all’obiettivo annuale di spedizioni all’estero di 500mila unità che era stato indicato nel passato mese di marzo.

Occorre peraltro sottolineare come proprio per quanto riguarda gli ibridi plug-in si stia stagliando sullo sfondo la concorrenza di un altro marchio del Dragone. Stiamo parlando di Geely, che punta sulla sua nuova tecnologia Leishen EM-i per attaccarne le posizioni. Al momento si tratta di un duello impari, considerato come l’avversario, che pure è il più immediato inseguitore sul territorio cinese, debba accontentarsi di una quota di mercato pari al 7,4%. BYD farà comunque meglio a non dormire sugli allori.

  Argomento: