BYD è lo sponsor di Euro 2024 ma deve allo stesso tempo fare i conti con i dazi che l’Unione Europea ha imposto

Mirko Elia Autore Automotive
BYD ha fatto un’ottima manovra scegliendo di diventare partner ufficiale di Euro 2024
BYD

BYD ha sorpreso tutti quando ha deciso di diventare partner degli Europei 2024, entrando più in profondità nel vecchio continente. Si tratta di una scelta decisamente interessante perché, dopo i Mondiali, gli Europei rappresentano la competizione più amata da tutti gli appassionati di calcio. La risonanza è mondiale, poiché nel Vecchio Continente vi sono alcune delle selezioni nazionali più importanti del mondo, quindi è lecito presumere che vengano seguiti da tutti gli appassionati di calcio del pianeta. La cosa bizzarra è che questa edizione degli Europei è partita da Monaco, città dove risiedono le principali aziende tedesche produttrici di automobili. Potrebbe quindi essere vista la decisione cinese come una mossa abbastanza ostile.

BYD Euro 2024

Quindi, mentre in campo le selezioni europee, e non solo, cercano di primeggiare per vincere l’ambito trofeo, fuori dal campo si gioca una partita assolutamente differente ma comunque estremamente importante. Il mercato delle auto elettriche europeo sta mostrando segni di ripresa anche grazie agli incentivi statali, quindi c’è una vera e propria tenzone tra i marchi cinesi e quelli europei per cercare di vincere non la coppa di Euro 2024 ma posizioni di mercato. Sembra che in questo caso BYD sia riuscita a mettere a segno un punto, visto che è stato notato un sostanziale aumento dei visitatori sul sito della casa automobilistica cinese, con conseguente maggiore visibilità delle vetture proposte. L’incremento è stato stimato in un ragguardevole 69%, superando quindi anche le più rosee aspettative in termini di ritorno di immagine.

BYD è una compagnia statale cinese nata con lo scopo preciso di diventare un competitor credibile per Tesla. Sebbene l’azienda creata dal visionario magnate dell’hi-tech statunitense sia in netto vantaggio, rischia di vedersi sottrarre quote di mercato dai cinesi. Probabilmente non in termini tecnici, poiché Tesla rimane un faro per la mobilità sostenibile, ma per i prezzi che, grazie al dumping economico, rimangono più bassi. Il discorso cambia completamente quando si parla di mercato europeo, poiché BYD sembra vederlo come una sorta di grande prateria da colonizzare.

BYD

L’Unione Europea, come tutti sanno, ha deciso di imporre dazi alle aziende automobilistiche statali cinesi, quindi oltre a BYD vengono colpite anche Geely e SAIC Motors, che vengono sostenute in modo poco etico, dal punto di vista economico, dallo stesso governo. Alla fine, sembrerebbe che la casa automobilistica cinese sarà costretta a pagare dazi vicini ai 18 punti percentuali. In ballo non c’è solo un mercato più equilibrato, ma anche la conseguente difesa di tre milioni di posti di lavoro.

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