BYD invade l’Europa con le ibride plug-in, che sono auto termiche a benzina dotate di motore elettrico e batteria ricaricabile: non pagano dazio, per cui il Gruppo cinese propone prezzi ultra concorrenziali sfamando il desiderio di vetture a combustione degli europei. Le elettriche erano e sono un flop in Europa, oltretutto soggette a dazi di Bruxelles, per evitare i quali il colosso orientale aprirà fabbriche in Ungheria e Turchia.
Piano pertanto quando sentite e leggete di BYD come colosso che vende auto elettriche: è una fake. In realtà, si tratta di un gigante che targa sia termiche a benzina ibride plug-in (PHEV) sia full electric (BEV).
Ibride plug-in BYD, prezzi ultra concorrenziali
Il mercato dei veicoli ibridi plug-in (PHEV) è in forte espansione per i marchi più diffusi in Europa quest’anno. Vediamo i numeri più recenti, cui BYD contribuisce in forete misura: la Cina ha spedito nell’UE 50.383 unità di veicoli elettrici per passeggeri nei primi due mesi dell’anno, con un calo di un terzo rispetto all’anno precedente. Il calo è in linea con una più ampia tendenza al ribasso iniziata a ottobre, dopo che l’UE ha aumentato i dazi sui veicoli elettrici di produzione cinese fino al 45%. Al contrario, le esportazioni di veicoli ibridi plug-in (PHEV) cinesi verso l’UE sono aumentate vertiginosamente nel bimestre, dell’892% su base annua, raggiungendo le 25.903 unità. Il valore delle esportazioni di veicoli ibridi plug-in (PHEV) cinesi verso l’UE è salito del 561% su base annua, raggiungendo i 501,6 milioni di dollari, quasi la metà del valore delle esportazioni di veicoli elettrici nella regione.

BYD Denza Z9GT ibrida plug-in per l’Europa
Infatti, per competere coi tedeschi, BYD ha lanciato a Milano la Denza Z9GT, in configurazione ibrida plug-in Super DM. Il secondo modello al lancio sarà la D9, una monovolume che combina propulsori sostenibili con un abitacolo perfezionato per offrire un comfort da business class: trazione indipendente a tre motori, sterzatura a doppio motore posteriore, Vehicle Motion Control e la Cell-to-Body (CTB), ovvero l’intergazione della batteria nel telaio anche su veicoli ibridi dual mode, non solo elettrici. La Casa promette il raggio di sterzata di un’auto cittadina europea in un modello del segmento E, funzionalità crab-walking (movimento obliquo) per affrontare strade strette o uscire da parcheggi complessi, ruote posteriori sterzanti che agevolano le manovre laterali più impegnative, e tempi di reazione da primato mondiale, garanzia di un dinamismo superiore e di un livello di sicurezza ai vertici della categoria.
Ibride plug-in boom in UE
Si prevede che le esportazioni cinesi di veicoli ibridi verso l’Europa cresceranno del 20% quest’anno e ancora più rapidamente l’anno prossimo. Le auto a doppio motore e batteria ricaricabile, che funzionano con una combinazione di benzina ed elettricità, sono considerate un compromesso conveniente tra i motori a combustione interna e quelli completamente elettrici.

Dazi di Trump anti Cina: c’è l’Europa
Oltretutto, coi dazi di Trump anti Cina, BYD e gli altri colosso orientali potrebbero essere ancora più interessati a esportare qui da noi anziché negli USA, scommettendo su macchine senza extra tasse in Europa. Pechino, che lo scorso anno ha superato il Giappone come maggiore esportatore mondiale di automobili, grazie al suo predominio nel settore dei veicoli elettrici, sta intensificando le esportazioni per far fronte alla sovraccapacità interna, affermano gli analisti.
Ibride sì, ma con cautela
Honda, che ha subìto un calo del 29% nelle vendite di veicoli in Cina nei primi nove mesi di quest’anno, esporta due ibridi convenzionali, un ibrido plug-in e un modello esclusivamente elettrico dal Celeste Impero all’Europa. Sebbene l’aumento delle esportazioni dal Regno di Mezzo potrebbe innescare un’intensa concorrenza sui prezzi nel mercato europeo dei veicoli ibridi, alcuni esperti avvertono che le aziende cinesi probabilmente agiranno con maggiore cautela per timore di innescare un’altra tornata di dazi UE. Bruxelles potrebbe anche decidere in futuro dazi sulle ibride, se il fenomeno si aggravasse. Pertanto BYD e gli altri costruttori magari premono sull’acceleratore delle ricaricabili, ma fino a un certo punto.
Ibride plug-in BYD: il caso Italia
A marzo 2025, in Italia, BYD ha venduto 1.787 unità, che consentono al brand di consolidare la quota dell’1% nel comparto. Inoltre, rispetto al 2024, nel cumulato trimestrale si attesta come il primo marchio per la vendita di NEV (Veicoli a Nuova Energia: BEV+PHEV), totalizzando 3.961 immatricolazioni per una quota del 9,4%. Tra le sole plug-in hybrid, la società ha conquistato la prima posizione nel ranking mensile con 1.435 immatricolazioni a marzo e una market share del 18,8%, diventando così leader davanti a storici brand protagonisti del mercato. Merito del SUV Seal U DM-i.