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BYD boom utile a fine 2024

Nel quarto trimestre 2024, l’utile netto della cinese BYD sale del 73,1% sullo stesso periodo del 2023.

La cinese BYD archivia il quarto trimestre 2024 con un utile netto di 15 miliardi di yuan (1,1 miliardi di euro circa), in crescita del 73,1% sullo stesso periodo 2023, così da mettere a segno un record. Il colosso di Shenzhen ha raccolto i frutti sia dei tagli ai costi sia delle vendite in ascesa. L’idea vincente è puntare sia su auto ibride termiche a benzina plug-in (PHEV) sia sulle elettriche (BEV). I ricavi sono aumentati del 52,7% a 274,9 miliardi di yuan. Per tutto l’anno scorso, utile a +34% a un record di 40,3 miliardi di yuan su ricavi in ​​aumento del 29%.

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BYD superando la soglia simbolica dei 100 miliardi di dollari nel 2024 battendo la rivale americana Tesla: fatturato di 777,1 miliardi di yuan (107,2 miliardi di dollari) per l’intero anno, soprassando i 97,7 miliardi di dollari annunciati dalla Casa di Musk per lo stesso periodo. Perché il paragone BYD-Tesla? Perché il costruttore USA per adesso vende più elettriche di quello orientale nel mondo (le PHEV non vanno conteggiate), e si attende il sorpasso imminente da parte del Gruppo del Celeste Impero dopo che la distanza fra i due si è sempre più ridotta negli ultimi tempi.

I numeri di BYD e Tesla nel 2024

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La società ha consegnato 4,27 milioni di auto nel 2024, avvicinandosi ai livelli di Ford. Se si analizzano solo i veicoli elettrici, siamo a 1,76 milioni di unità, poco al di sotto dei 1,79 milioni di Tesla. Nel 2025, target di vendite tra 5 e 6 milioni. I dati dei primi due mesi del 2025 evidenziano un incremento del 93% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 623.300 unità. 

Grazie a risorse immense, BYD rende le tecnologie avanzate accessibili al grande pubblico. La politica dei prezzi competitivi ha reso la cinese la vera protagonista della guerra dei listini nel settore dei veicoli elettrici, con un margine di profitto lordo sulle vendite di auto e prodotti correlati al 22,3%, +1,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. A questo punto, i dazi UE sono un ostacolo superabile e che può fare da barriera solo per poco tempo. Straordinaria l’espansione internazionale del Gruppo con le esportazioni aumentate del 71,9% nel 2024, rappresentando il 10% delle vendite totali. 

BYD punta sulla super ricarica

Fra i numerosi progetti, la nuova piattaforma EV con supporto per sovralimentazione da 1.000 kW, avvia le prevendite di Han L e Tang L. La Super e-Platform di BYD utilizza batterie blade riprogettate che supportano moltiplicatori di carica fino a 10 C e potenza di carica fino a 1.000 kW. Così che il pieno elettrico – come tempistica – sia analogo al pieno di benzina. La società  spiega di aver riprogettato le batterie a lama per consentire un trasferimento di ioni più rapido nell’elettrolita e una minore resistenza attraverso il diaframma, con conseguente ricarica più rapida. Le batterie supportano tensioni di carica fino a 1.000 V e correnti di carica fino a 1.000 A, consentendo una potenza di carica fino a 1.000 kW (kilowatt), tutte le più alte al mondo, secondo l’azienda: 2 chilometri di autonomia a un EV in un secondo o 400 chilometri in cinque minuti. La potenza di carica del supercharger è il doppio della potenza di picco di 500 kW dell’ultimo supercharger V4 di Tesla. L’azienda inizierà la costruzione di stazioni di supercharger che supportano 1.000 kW di potenza di carica, con l’intenzione di costruire più di 4.000 strutture di questo tipo.

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Pensa allo stabilimento europeo in Germania

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Il gigante asiatico sta valutando la costruzione del suo terzo stabilimento europeo di assemblaggio di automobili in Germania, anche per scavalcare i dazi UE anti elettriche Made in China. Andrebbe a seguire i siti in Ungheria e Turchia. Coi fornitori di componentistica italiana pronti a stipulare contratti con BYD. Il vicepresidente esecutivo di BYD Stella Li ha dichiarato in un’intervista con Automobilwoche all’inizio di questo mese che l’azienda sta valutando la costruzione di un terzo stabilimento per servire il mercato europeo entro i prossimi due anni, ma non ha rivelato la posizione esatta. La Germania è la prima scelta di BYD, sebbene la questione sia messa in discussione internamente a causa degli elevati costi di manodopera ed energia del Paese.

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