BYD all’assalto dell’Europa tramite un distributore di auto elettriche in Germania

Ippolito Visconti Autore News Auto
Dazi Ue auto elettriche: aggiramento continuo da parte di BYD.
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BYD attacca il Vecchio Continente, aggirando i dazi auto elettriche cinesi. Acquisterà il distributore di auto Hedin Electric, svedese, che opera in Germania: un trampolino di lancio per vincere in Europa. Il colosso orientale si occuperà delle attività di vendita dei veicoli e dei componenti nel mercato tedesco. Nonché della gestione dei negozi a Stoccarda e Francoforte. L’accordo era soggetto ad approvazione e si prevedeva che si sarebbe concluso nel quarto trimestre 2024, dice Automotive News.

Crollo in Germania, che fare

La mossa consentirà a BYD inoltre di assumere un maggiore controllo della sua strategia nel Paese tedesco. Qui, le vendite erano poco più di 4.000 unità l’anno scorso, ma sono crollate nel 2024 finora in linea con un calo della domanda di veicoli elettrici in tutto il settore.

Hedin, un gruppo svedese di mobilità che gestisce anche la distribuzione di altri marchi automobilistici cinesi tra cui XPeng e Hongqi, in precedenza gestiva i rapporti di BYD con sei concessionari in tutta la Germania per facilitare l’ingresso del produttore cinese di veicoli elettrici nel mercato europeo. BYD collabora anche con altri venditori, tra cui Sternauto, che ha aperto un punto vendita a Berlino per il marchio all’inizio di quest’anno. Hedin Automotive eMobility GmbH continuerà a vendere le auto orientali in tre città tedesche.

BYD in Ungheria: è fatta

In Ungheria, le politiche sovranistiche, Viktor Orbán ha un rapporto ottimo con la Cina: pesano sia gli investimenti asiatici nel suo Paese sia la realizzazione della Nuova via della seta. A metà 2024, Xi Jinping è stato ricevuto a Budapest: incontro davvero proficuo. Orbán è poi andato a Pechino. Diplomazia d’oro ungherese che dà frutti. Ora il colosso orientale cerca una seconda sede in Europa. L’Italia? Stella Li, Executive Vice President di BYD Company Limited e Chairwoman di BYD Europa: “Non c’è nessun dialogo in corso col governo italiano. Potrebbe essere l’Italia ma anche la Spagna, la Francia o la Germania. Vedremo”. D’altronde, è stato pure siglato l’accordo tra l’impresa catalana Ebro-EV Motors (con il 60% delle quote) e l’azienda automobilistica cinese Chery (con il restante 40%) per produrre insieme veicoli a Barcellona, reindustrializzando l’ex fabbrica Nissan in Zona Franca. Italia non pervenuta: da noi troppa burocrazia. E l’elettrico qui è una nicchia ridicola.

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Con Uber

Ricordiamo che BYD ha di recente avviato una partnership strategica pluriennale con Uber, finalizzata a portare 100.000 nuovi veicoli elettrici sulla piattaforma dell’app nei principali mercati globali. Cominciando dall’Europa e dall’America Latina, la partnership offrirà ai conducenti Uber l’accesso ai migliori prezzi e finanziamenti della categoria per l’acquisto di veicoli cinesi. Si estenderà al Medio Oriente, al Canada, all’Australia e alla Nuova Zelanda. La Casa orientale attrae anche per le tecnologie come la batteria Blade, l’ibrido DM-i, la piattaforma e 3.0, la CTB, la piattaforma e⁴, il sistema di controllo intelligente della carrozzeria DiSus.

Anche in Messico

BYD, che produce batterie e veicoli elettrici ed è leader nelle vendite di auto elettriche in Cina, ha ampliato la sua presenza globale negli ultimi mesi, gettando le basi per siti di produzione in Europa e Messico. L’azienda punta a un aumento del 20% delle vendite annuali, offrendo sconti aggressivi per i suoi veicoli elettrici più venduti per garantire la sua posizione di leadership. Le spedizioni all’estero hanno rappresentato l’11,9% delle vendite totali della Casa nei primi sette mesi dell’anno, con la Gran Bretagna che emerge come il suo mercato più forte in Europa.

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