“Create the Incomparable”: tre parole costituiscono le fondamenta della nuova identità aziendale e del design aziendale di Bugatti, che incarnano perfettamente la sua raison d’être mentre si evolve da iconico produttore di auto ipersportive a un marchio iperlusso di più ampia portata.
Il brand francese è stato all’apice dell’industria automobilistica per oltre 110 anni, creando le auto più potenti e lussuose del mondo da Molsheim (Francia). Ogni vettura realizzata da quando è stata fondata da Ettore Bugatti nel 1909 è ricercata dai collezionisti e lodata per comfort, guidabilità, design, tecnologia e affidabilità.
Bugatti: il brand di Molsheim rinnova la sua identità aziendale
Nel 21° secolo, il costruttore ha continuato a essere all’altezza dell’eredità di Ettore Bugatti e di suo figlio, Jean Bugatti, con modelli come Veyron, Chiron, Divo, Centodieci e La Voiture Noire.
Mentre il mondo cambia e le industrie cambiano, anche Bugatti cambia. Il marchio di Molsheim si sta evolvendo per andare oltre l’essere un esclusivo produttore di auto ipersportive per diventare un marchio di lusso di più ampia portata.
Per raggiungere questo obiettivo, la casa automobilistica francese sta espandendo il proprio portafoglio al di fuori del settore automobilistico, oltre a padroneggiare le nuove tecnologie all’interno del mercato auto. La nuova identità aziendale e il design Bugatti sono una parte fondamentale di questa evoluzione.
Hendrik Malinowski, amministratore delegato per le vendite e il marketing di Bugatti Automobiles, ha detto che non hanno solo creato un nuovo look and feel. Hanno analizzato da dove vengono, la connessione storica a cui hanno fatto intensamente riferimento durante la reinstallazione del marchio e della Veyron negli anni 2000.
Hanno valutato in che modo la Chiron ha cambiato il posizionamento e l’appeal del marchio e come è cambiato il mondo negli ultimi dieci anni. Non dimentichiamoci che quando uscì la Bugatti Veyron, l’iPhone non esisteva ancora.
Il risultato è un design aziendale più audace, più sicuro di sé, più moderno, più progressivo e quindi si adatta molto meglio alla posizione attuale della casa francese e alla direzione in cui Bugatti si svilupperà in futuro. Due cose, però, rimangono costanti per tutto il tempo: tutto ciò che Bugatti produce è un’opera d’arte su misura e ogni cliente può sperimentare qualcosa di completamente unico.
La nuova identità permetterà al brand francese di crescere ulteriormente
La nuova identità aziendale di Bugatti è un altro passo per sbloccare il suo potenziale di crescita come marchio francese d’avanguardia che coltiva strette relazioni con i clienti e ridefinisce il mercato dell’iperlusso.
Il nuovo design aziendale è intriso della ricca eredità del marchio, come il nuovo vivace Bugatti Blue che fa riferimento alle sue origini francesi, o l’iconico logo EB creato con le iniziali di Ettore Bugatti.
Il nuovo look and feel aziendale è già stato in parte lanciato con le concessionarie partner e verrà gradualmente esteso al pubblico, a partire da un cambio di logo sui canali dei social network.
Hendrik Malinowski sostiene che, tecnologicamente, Bugatti è sulla strada giusta per andare avanti, con mosse audaci che la terranno al passo con il gioco. Con il nuovo CI/CD, renderanno l’aspetto del marchio all’altezza di questa incomparabilità tecnologica con punti di contatto e attivazioni iconici.
Per creare l’identità e il design aziendale perfetti per portare la società nel nuovo capitolo della sua illustre storia, Bugatti ha stretto una partnership con Interbrand, una società di consulenza di branding leader a livello mondiale che ha un track record di 45 anni nel forgiare nuove identità di marchio per alcuni dei nomi più iconici del mondo.
Linda Marquardt, Head of Strategy di Interbrand, sostiene che la nuova identità aziendale e il design aziendale di Bugatti racchiudono la sua eredità iconica, dando spazio ai suoi elementi unici, come il logo EB e allo stesso tempo aprendo il marchio a un intero nuovo mondo di esperienze di lusso. Questo è un momento speciale per un brand che ancora una volta definisce un campionato a sé stante.
