Bosch: il progetto 6G apre nuove possibilità per la mobilità connessa

Andrea Senatore Foto Autore
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I veicoli connessi renderanno la mobilità più efficiente, più sicura, più rilassata e più intelligente. Per questo, i veicoli dovranno essere in grado di scambiare dati in modo affidabile tra loro e con l’ambiente circostante. Vari sensori, come i radar, giocheranno un ruolo chiave in questo. I sensori consentiranno ai veicoli di “vedere” e riconoscere l’ambiente circostante, aiutandoli ad evitare le collisioni, ad esempio. Soprattutto per il funzionamento autonomo dei veicoli, i sensori sono indispensabili. Il progetto 6G-ICAS4Mobility di Bosch mira a interconnettere più strettamente i sistemi di comunicazione e radar, che attualmente funzionano separatamente, e ad integrarli in un unico sistema 6G.

Il progetto 6G-ICAS4Mobility di Bosch mira a interconnettere più strettamente i sistemi di comunicazione e radar

Nei prossimi tre anni, il progetto svilupperà le basi cruciali del futuro standard 6G, e in questo modo darà un contributo importante per garantire la sovranità tecnologica della Germania e dell’Europa. Il consorzio guidato da Bosch di università, fornitori automobilistici, specialisti di comunicazioni e radar e fornitori di droni ha iniziato la sua ricerca.

In futuro, i dati dei sensori in tempo reale di diverse unità mobili (come i veicoli) saranno coordinati e combinati tramite comunicazioni mobili 6G per creare un’immagine più precisa dell’ambiente circostante i veicoli. Ciò aumenterà la sicurezza stradale e l’efficienza nell’uso delle strade. Allo stesso tempo, l’integrazione diretta delle funzioni radar nei futuri modelli di comunicazione ridurrà i costi e porterà a un uso più efficiente delle scarse risorse wireless.

Oltre ad affrontare scenari rilevanti per il traffico stradale, le conoscenze acquisite dal progetto serviranno, in particolare, come basi tecniche per applicazioni nel dominio dei droni connessi e nell’Industria 4.0 (ad esempio per i sistemi di trasporto senza conducente). 6G-ICAS4Mobility è stato finanziato dal Ministero federale tedesco dell’Istruzione e della ricerca per un importo di dieci milioni di euro, ovvero il 70% dei costi del progetto.

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La ricerca sul 6G sta prendendo piede in tutto il mondo. Il solo governo tedesco sta finanziando attività in questa direzione per 700 milioni di euro fino al 2025; l’UE ha stanziato altri 900 milioni di euro per il periodo 2021-2027. Analogamente, ci sono giganteschi programmi di investimento anche in altre parti del mondo, con Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Cina in testa. Ciò riflette, tra le altre cose, l’importanza geopolitica del 6G e il suo significato previsto in termini di sovranità tecnologica. Gli esperti prevedono che il primo standard 6G sarà completato entro il 2028 circa.

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