Bollo auto insoluto: come difendersi in caso di cartella prescritta

M Magarini
Bollo Auto e Soldi

Il bollo auto insoluto può cadere in prescrizione. Lo dice chiaro e tondo il legislatore italiano, che fissa il limite a tre anni, una volta superati i quali le autorità competenti non avranno diritto di rivalsa. Una disamina approfondita andrebbe fatta su quale sia l’ente incaricato, perché ci sono casi e casi. Nella maggior parte delle Regioni, il compito spetta all’ente territoriale. In un gruppo ristretto della pratica se ne occupa l’Agenzia delle Entrate – Riscossione. È il cosiddetto principio di autonomia amministrativa.

A tal proposito, la Corte costituzionale ha disposto – in una sentenza del 2003 – che anche la seconda fattispecie ha comunque dei vincoli da osservare. Non ha, ovvero, la facoltà di violare i principi cardine della misura impositiva, sanciti fin dall’inizio e confermati nel corso del tempo. Difatti, le Regioni con autonomia hanno, diciamo così, una sorta di delega dallo Stato centrale di occuparsi della materia. Il discorso differirebbe se fossero state loro stesse a disporre il pagamento del bollo. Qualora lo avessero istituito in prima persona e legiferato allora avrebbero avuto un maggior margine di manovra.

Ma le cose stanno in maniera differente e le istituzioni hanno deciso di dipanare i dubbi emersi in merito. Il pronunciamento si era reso necessario soprattutto a causa delle proroghe dei termini di decadenza e prescrizione fissati dai singoli enti territoriali. Un esercizio improprio del potere affidato dalle autorità centrali, che, nel momento di assegnarlo, non avevano contemplato tale opportunità. Perché la notifica della cartella esattoriale può talvolta arrivare in ritardo ai soggetti interessati.

Qualunque siano le ragioni dietro alla mancata consegna nei tempi e nei modi previsti, una volta superata tale scadenza l’onere di ottemperare alla prestazione svanisce. Ciò a causa della cosiddetta prescrizione, un istituto giuridico disciplinato all’interno del Codice civile (art. 2394 e segg.). La normativa nazionale dispone la possibilità di esercitare un diritto in un intervallo congruo stabilito per legge. Qualora non venga rispettato, allora si perde lo stesso diritto di godimento. Si tratta di un aspetto cardine all’interno dei nostri confini, che va ad avere un impatto pure sulla corresponsione del bollo auto.

Bollo auto insoluto: quando cade in prescrizione e perché

Bollo auto

La tassa automobilistica costituisce di per sé un obbligo, che grava su qualsiasi proprietario di un mezzo iscritto al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Ciò non esclude la presenza di eccezioni, dirette, per esempio, a promuovere la mobilità sostenibile e la preservazione di un patrimonio. Delle Regioni, aventi la facoltà di pronunciarsi in merito, hanno accordato ai suoi cittadini l’esenzione sulle vetture elettriche (e magari pure sulle ibride).

Poi c’è la questione dei mezzi storici, che talvolta vengono tutelati anche attraverso l’esenzione. Per scoprire se ne avete diritto, ti raccomandiamo di consultare i portali istituzionali, a cominciare dalla Regione e, quindi, dell’Agenzia delle Entrate. Troverai ogni chiarimento del caso, fornito dagli organi competenti per risolvere eventuali incertezze e incomprensioni. Non essendoci uniformità legislativa in tal senso, è bene informarsi sulla propria situazione specifica, senza andare troppo a guardare le scelte assunte altrove. E fin qui crediamo ci sia abbastanza chiarezza.

I problemi riguardano, invece, la prescrizione del bollo auto. Perché, come abbiamo detto in precedenza, una volta superato un dato termine di scadenza i soggetti aventi diritto ne perderanno il diritto. Ciò scatta con il terzo anno successivo a quello dove andava corrisposta la tassa. Supponiamo di non aver provveduto alla prestazione nel 2020. A partire dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2023 l’organo addetto alla riscossione potrà venirci a bussare alla porta. Avrà la possibilità di pretendere il pagamento.

Dal 1° gennaio 2024 perderà il diritto di rivalsa e, dunque, anche se, inavvertitamente, dovesse inviare la notifica essa non sancirà alcun obbligo. Il termine si riterrà, infatti, scaduto. Non ci saranno scuse in grado di giustificare la violazione della deadline. Ora, se questo articolo lo leggesse un abitante di Novara, avrebbe magari da dissentire. Perché un’eccezione alla regola generale esiste ed è, appunto, rappresentata dall’intera Regione Piemonte.

Qui non si parla di triennio, bensì di quinquennio, almeno stando a una interpretazione. Dal primo anno successivo alla mancata corresponsione le autorità territoriali avrebbero tempo fino a cinque anni per inviare la notifica. Dunque, supponendo sempre di non aver ottemperato all’onere del bollo auto nel 2020, la Regione avrebbe modo di battere cassa fino al 31 dicembre 2025. Dal 1° gennaio 2026 il tributo cadrebbe, invece, in prescrizione.

Data di decorrenza dei tre (o cinque) anni

Sul calcolo dei tre anni (o cinque) anni fa fede la data di invio del messaggio e non di ricezione dell’automobilista. Questo è un particolare da tenere in opportuna considerazione, onde evitare di ricevere sgradevoli sorprese. Nello specifico, se la notifica è partita entro il triennio successivo (o quinquennio), ma arriva una volta superata la scadenza l’atto è da ritenersi valido. È importante rammentarlo perché talvolta si può cadere in errore. Nessuno è infallibile, né l’organo addetto alla riscossione né il trasgressore. Pertanto, prima di infilarti la “visiera”, pronto a dare battaglia, verifica la data di avvenuta spedizione: la trovi nella cartella esattoriale.

Un ulteriore consiglio che ci sentiamo di fornirti è di verificare bene la casella di posta. Forse ti era arrivato qualche sollecito in precedenza, ma non ci avevi fatto caso. Insomma, non essere convinto di avere sempre ragione. Effettua i controlli necessari e agisci di conseguenza. Se la cartella ti è arrivata davvero a seguito della scadenza, hai un iter da osservare. Difatti, il mancato rispetto delle tempistiche non implica l’annullamento automatico.

La responsabilità compete al proprietario del mezzo, che ha occasione di difendersi mediante l’iter burocratico previsto dal Codice della Strada. Entro 60 giorni occorrerà inviare ricorso alla Commissione Tributaria provinciale, a patto di aver prima tentato di mettersi, invano, in relazione con l’agente della riscossione. È obbligatorio avanzare domanda di mediazione tributaria affinché gli autori dell’errore annullino la disposizione antecedente. Soltanto se entro i successivi 90 giorni non saranno pervenute delle risposte, sarà consentito passare al “piano B”.

Prima della mediazione e del ricorso alla Commissione Tributaria provinciale, vi suggeriamo di effettuare il ricorso in autotutela. La domanda va presentata all’ente titolare del credito mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel testo chiederete espressamente l’annullamento della cartella o comunque lo sgravio. Di norma, una risposta perverrà nell’arco dei 30 giorni successivi, ma, non essendo obbligatoria, può pure non giungere. In qualunque scenario, sappi che la modalità non sospende i termini di decorrenza sopra enunciati.

Per ricapitolare

Bollo auto

In definitiva, tieni monitorata la situazione e assumi le forme di tutela ammesse dal legislatore. Potrete avere anche ragione nei confronti dell’ente titolare del credito; tuttavia, ciò sarà inutile se sorvolerai. L’annullamento è applicabile soltanto previa la domanda del soggetto interessato, secondo le modalità e le scadenze prestabilite. Segnatevi le deadline perché laddove te ne dimentichi, ti toccherà saldare la multa.

Gli step da seguire sono pochi, perciò dovrebbe venirvi abbastanza semplice occuparvi della faccenda in prima persona. Per essere sicuri hai comunque la facoltà di contattare un legale e chiedergli di assisterti nella trafila burocratica. Purtroppo, esperienze del genere talvolta capitano e, se presi dal timore, sarebbe giusto interfacciarsi con qualcuno del mestiere. Non c’è nulla di sbagliato nel chiedere una mano anche ad amici o familiari aventi una buona dimestichezza con faccende simili. Abbi pazienza e vedrai che la cartella esattoriale prescritta del bollo auto ti verrà esonerata.

 

 

 

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