Bollo auto: incubo aumento per eliminare il superbollo

Ippolito Visconti Autore News Auto
C’è un progetto legge per gli italiani: l’aumento del bollo auto per eliminare il superbollo. È nella delega al governo per la riforma
bollo auto

C’è un progetto legge terribile per gli italiani: l’aumento del bollo auto per eliminare il superbollo. La delega al governo per la riforma fiscale va in Consiglio dei ministri col decreto legislativo per la semplificazione delle imposte di bollo e sulle successioni. Di che parliamo? Il bollo auto è la tassa di proprietà da pagare alla Regione dove si risiede. Il superbollo è l’extra tassa da versare se hai una vettura potente. Da tempo si discute della elimininazione del superbollo. Ma il fisco ti toglie e il fisco ti dà. Perché se quell’imposta sparisce, allora da qualche parte i quattrini devono arrivare: ed ecco allora l’idea dell’incremento del balzello sulla proprietà. D’altronde, le Regioni sono enti locali affamate di denaro, specie di quello degli automobilisti: soldi sicuri e facili.

Bollo auto e superbollo: le future regole

Obiettivo della riforma: l’eventuale e progressivo superamento del superbollo oggi previsto per le auto e i veicoli destinati al trasporto di persone e cose. Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica a carico del settore delle tasse automobilistiche, dice la futura legge. Tradotto dal burocratese: più bollo e via il superbollo.

La bufala del bollo auto che scompare

Così, dopo anni di bufale, con varie news a dire che il bollo sarebbe scomparso, ecco la botta: il bollo aumenta. Una volta per tutte, viene messa la parola fine a questa fake.

Superbollo: cos’è e quanto si paga

Il superbollo è l’addizionale erariale sulle auto potenti, ossia quelle con più di 185 kW. Sono 20 euro in più. Oltre 252 cavalli quindi la mazzata scatta. Questa imposta indiretta aggiuntiva alla tassa automobilistica grava sui proprietari di macchine. Nella preistoria, è nato nel 1976 sui veicoli alimentati a gasolio. Abolito nel 2005. Il pasticcio lo ha fatto il governo Monti, nel 2011 col decreto chiamato Salva Italia (non si sa perché). Erano 10 euro per ogni kW di potenza superiore a 225 kW (306 CV). Dal 1º gennaio 2012 è stato ampliato il raggio d’azione del tributo: 20 euro oltre 185 kW. Per volontà del governo Berlusconi. Dopo mille promesse di eliminazione delle tasse sull’auto, il risultato drammatico è stato questo. Per non dire del governo Renzi che aveva pure piazzato la tassa sulle auto storiche. L’automobilista bancomat, da spremere come un limone, sempre e comunque.

La norma di Monti si è rivelata un flop totale. Pochissime le entrate a beneficio dello Stato. Tantissimi i guai per il settore e per l’indotto, con le vetture potenti in fuga all’estero. Disastro.

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