Bollo auto da pagare? ecco quali non si dovranno più versare dal 2023

giacomo mazzarella
Bollo auto

Ed alla fine la sanatoria delle cartelle per quanto riguarda il bollo auto è stata introdotta con limitazioni. Sembrava certo che anche il bollo auto e le relative cartelle per chi non ha versato in passato, potessero essere in parte cancellate automaticamente ed in parte rottamate. Tutto dipendeva dalla da a partire dalla quale il bollo in questione era diventato oggetto dell’agente della riscossione. Adesso però cambia tutto e si passa ad una sanatoria senza cancellazione, con lo stralcio che diventa pure eventuale, visto che l’ultima parola sarà della Regione che potrà decidere, in base alle sue casse e ai suoi bilanci, di concedere il “favore” agli automobilisti corregionali.

Bollo auto, come si arriva alla cartella esattoriale

Il bollo auto è una tassa di competenza regionale. I soldi finiscono alla Regione, così come tutte le regole del bollo vengono impostate dalla Regione (basandosi però sulle direttive nazionali). Anche l’incasso e le procedure immediatamente successive al mancato adempimento del contribuente, vengono imposte inizialmente dalla Regione. Solo decorsi determinati mesi ed anni un bollo auto evaso da un contribuente finisce con l’arrivare al concessionario alla riscossione. E in questo caso si parla di cartella esattoriale. E sono le cartelle, anche quelle del bollo auto ad essere dentro la tregua fiscale del Governo.

La sanatoria delle cartelle comprese quelle del bollo, come doveva essere?

La sanatoria delle cartelle sta arrivando a destinazione perché a destinazione e quindi approvata è la Legge di Bilancio. Domani infatti la manovra finanziaria finirà per la seconda lettura in Senato. E l’ok di Palazzo Madama e dei suoi senatori, visti i numeri della maggioranza non ha dubbio alcuno. Ma sulle cartelle molto è cambiato, anche quella che faceva riferimento al bollo auto. Nella prima bozza della manovra infatti il bollo auto evaso dai contribuenti aveva due vie di agevolazione. Essendo il bollo una delle tasse che in genere non supera i 1.000 euro, molti di quelli evasi finivano così in cancellazione. Infatti per le cartelle inferiori a 1.000 euro diventate competenza dell’agente alla riscossione tra il 2000 ed il 2015, doveva sopraggiungere la cancellazione d’ufficio. A dire il vero una esagerazione visto che parliamo di cartelle vecchia diversi anni e di bolli probabilmente prescritti. Ma fatto sta che ai contribuenti piaceva l’idea di trovarsi l’azzeramento delle cartelle fino al 2015.

La rottamazione delle cartelle, ma quali?

cartelle esattoriali

Tutte le altre cartelle, sia del bollo che di altri balzelli, che non rientravano nella cancellazione, sia come importi che come date di passaggio a ruolo, finivano invece nella rottamazione quater. In pratica, la cartella, composta dalla tassa evasa e dalle spese di notifica e di incasso, doveva essere pagata, ma a rate e senza interessi di ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Pagamento in unica soluzione entro il 31 luglio 2023 o a rate. Con le prime due rate in scadenza nel 2023, a luglio e novembre, con un importo identico tra loro e pari al 10% cadauna dell’intero ammontare del debito. Le altre 16 rate, tutte trimestrali a febbraio, maggio, luglio e novembre di ogni anno dal 2024 al 2027. La cancellazione automatica era senza domanda da parte degli interessati. La rottamazione invece andava richiesta con procedura telematica sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 30 aprile.

Come è cambiata la sanatoria nel testo definitivo della manovra

Dal momento che il bollo auto, come l’IMU, le multe dei vigili o le altre tasse comunali, non è di competenza statale, si è deciso di dare la parola definitiva sulla sanatoria alla Regione (ed ai Comuni negli altri casi). Ad esclusione delle cartelle delle Agenzie Fiscali, delle casse previdenziali pubbliche o delle amministrazioni statali, per le altre occorrerà, per i contribuenti, pazientare. Devono essere i Comuni o la Regione a stabilire se concedere la sanatoria agevolata o meno. E per il bollo deve essere la propria Regione a farlo. Ma non si parla di cancellazione, ma di stralcio. In pratica viene meno la possibilità di vedersi cancellati tutti i bolli auto fino al 2015. Ci sarà solo la possibilità di pagare il debito maturato in maniera agevolata con lo stralcio.

Cosa succede in definitiva?

Tutto questo significa che non solo i Comuni o le Regioni avranno la facoltà di non applicare la cancellazione, ma addirittura di non concedere lo stralcio. L’avvio dello stralcio è slittato al 31 marzo 2023. Proprio per dare tempo alle amministrazioni locali di mettersi a posto con bilanci e decisioni delle Giunte. Uno stralcio che significa cancellare, per i contribuenti, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, le relative sanzioni e i relativi interessi di mora. Sconti importanti comunque, anche se non come si immaginavano inizialmente, quando si parlava di cancellazione definitiva.

Bollo auto, occhio alla prescrizione

Un’altra cosa da considerare per il bollo auto, riguarda la possibilità della prescrizione. Controllare se davvero i bolli auto che sono caricati nell’estratto di ruolo di un contribuente, sono dovuti, è una cosa da fare. Accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, nell’area “controlla la tua situazione debitoria”, si possono vedere proprio queste cartelle. Come tutti sanno spesso gli importi che il concessionario alla riscossione richiede sono scaduti. La prescrizione altro non è che la scadenza di una pretesa da parte di un ente nei confronti del contribuente. Un controllo che deve essere effettuato anche per capire bene quali sono le cartelle di una eventuale adesione alla rottamazione quater.

 

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