BMW si è impegnata a costruire un’auto a celle a combustibile a idrogeno di serie, mentre altre Case automobilistiche si concentrano sull’uso dell’idrogeno per alimentare veicoli con motore a combustione interna (ICE). Lo evidenzia Automotive News. La lancerà nel 2028, collaborando con Toyota per sviluppare un propulsore di prossima generazione utilizzando le celle a combustibile dei nippo.
I bavaresi hanno testato le Suv iX5 con celle a combustibile in 20 Paesi in tutto il mondo producendo il modello su base limitata nello stabilimento di Monaco. La trasmissione a idrogeno di BMW potrebbe essere un’opzione su un’auto costruita sulla futura architettura elettrica Neue Klasse. La berlina Toyota Mirai è uno dei pochi veicoli elettrici a celle a combustibile (FCEV) venduti in Europa. L’altro è il SUV Hyundai Nexo.
Idrogeno, vecchio amico di BMW
Dagli anni 1970, la Casa tedesca ha utilizzato l’idrogeno liquido in numerosi veicoli di prova a combustione interna, a partire da una Serie 5 nel 1979. A metà degli anni 2000, ha venduto una versione della berlina di lusso Serie 7 con un motore V-12 alimentato a idrogeno. Con la domanda di veicoli elettrici in rallentamento in Europa, sono in discussione carburanti alternativi per motori a combustione interna, tra cui e-fuel e idrogeno liquido. Se tali carburanti potessero essere creati utilizzando energia sostenibile, allora offrirebbero un modo a zero emissioni di carbonio per continuare a utilizzare la tecnologia esistente e familiare. D’altronde, neppure la batteria è a zero emissioni: produzione e smaltimento sporcano. Idem l’elettricità, che nasce grazie al carbone, come ben sa la Cina.
BMW è passata a supportare le celle a combustibile a idrogeno dopo 25 anni di lavoro con termiche alimentati a idrogeno, in parte per motivi pratici. Le sue auto a celle a combustibile utilizzeranno gli stessi motori elettrici e altri componenti BEV. Per essere flessibili e sfruttare le sinergie tra i due.
L’idrolisi è la chiave
Nelle auto a idrogeno (FCEV), un processo chiamato idrolisi avviene nella cella a combustibile, utilizzando idrogeno da un serbatoio e ossigeno per creare elettricità, che aziona direttamente il motore o carica la batteria. Poiché trasportano una fonte di carburante a bordo, le FCEV possono utilizzare batterie più piccole. Le uniche emissioni sono vapore acqueo. Come le BEV, possono trarre vantaggio dalla frenata rigenerativa.
I propulsori a celle a combustibile a idrogeno presentano una serie di vantaggi rispetto alle BEV. Offrono tutti i vantaggi della guida elettrica con tempi di rifornimento rapidi, particolarmente importanti per gli utenti con un elevato chilometraggio o per coloro che devono trainare rimorchi. L’autonomia dipende meno dalla temperatura perché il riscaldamento e il raffreddamento non scaricano la batteria. Queste vetture sono ideali per i clienti che non hanno una comoda ricarica a casa o al lavoro, o per coloro che viaggiano molto e non possono pianificare la propria vita in base alla ricarica.
Idrogeno, ma dove faccio il pieno?
Problema: la rete di rifornimento di idrogeno è minuscola rispetto alle stazioni di ricarica elettrica o alle stazioni di servizio, con solo circa 1.000 pompe di idrogeno in tutto il mondo. In teoria, c’è il Regolamento sulle infrastrutture per i carburanti (o meglio vettori) alternativi dell’Ue, o Afir, che impone stazioni di idrogeno ogni 200 km sulle principali autostrade e nelle principali aree urbane, per un totale di 600 stazioni entro il 2030.
Idrogeno da fonti rinnovabili
È possibile inoltre che l’idrogeno sostenibile venga prodotto vicino a fonti eoliche o solari in climi soleggiati e ventosi, come le aree costiere, che sono lontane dalle aree sviluppate in cui verranno utilizzate le auto. L’elettricità viene prima convertita in idrogeno, che viene poi trasportato e poi riconvertito in elettricità per alimentare un’auto, con conseguenti perdite di energia, mentre le BEV utilizzano l’elettricità direttamente, con uno scenario migliore che è un’auto caricata direttamente da una casa alimentata da pannelli solari. Comunque, l’idrogeno è un vettore ideale per l’energia sostenibile.