Per BMW, il problema dei sistemi frenanti forniti da Continental rischia di tramutarsi in una vera e propria Caporetto. La casa bavarese, infatti, si vede costretta in queste ore a richiamare 270 veicoli negli Stati Uniti per dare vita alle necessarie riparazioni tese a ovviare alle saldature non corrette sui sistemi frenanti forniti da Continental. Un nuovo guaio il quale va ad aggravare ulteriormente un problema già presente in questo componente.
Secondo la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) degli Stati Uniti, il problema in questione sarebbe stato individuato dagli ingegneri dello stabilimento BMW di Shenyang, in Cina. Una scoperta del nuovo difetto avvenuta nel passato mese di luglio, nel corso dell’esecuzione di test di controllo sulla qualità che soltanto ora emerge, con il corollario di ulteriori danni alla reputazione della casa tedesca.
BMW, la spiegazione del nuovo difetto riscontrato
Naturalmente, l’azienda è corsa ai ripari richiamando le vetture che potrebbero essere interessate dal nuovo difetto, cercando anche di minimizzare l’accaduto, per ovvi motivi. In particolare, il problema della saldatura potrebbe andare a impedire il corretto funzionamento dei sistemi di frenata di emergenza, aumentando di conseguenza il rischio di incidenti.
Sebbene l’annuncio riguardi un numero relativamente limitato di unità, per il momento 270 negli Stati Uniti, va comunque a evidenziare nuovi problemi con i componenti forniti da Continental. Problemi che erano già emersi clamorosamente all’inizio del mese, quando BMW si era vista costretta al richiamo di un milione e mezzo di veicoli. Tutti interessati da un guasto a un componente elettrico, il quale nelle stime effettuate costerà alla casa automobilistica quasi 1 miliardo di euro per poter essere risolto.
I problemi all’impianto frenante si sono andati a mixare al crollo delle vendite lungo il territorio cinese e hanno portato la casa automobilistica a ridurre le sue previsioni di profitto. Il ritocco in basso del profit warning ha a sua volta spinto in basso il titolo azionario nelle ore immediatamente successive all’annuncio. Come potrebbe accadere anche in questa occasione, anche se le dimensioni del richiamo sono molto più contenute.
Le dichiarazioni di Continental sul problema
Il sistema frenante in questione in entrambi i richiami è indicato come brake-by-wire, e va ad utilizzare impulsi elettronici al posto della tecnologia idraulica integrata nella maggior parte dei freni delle auto fin dagli anni ’20 del passato secolo. Gli impianti frenanti rappresentano un prodotto fondamentale per la divisione automobilistica di Continental, che è attualmente in fase di scorporazione.
Nel primo richiamo, a dare problemi era la centralina elettronica del sistema frenante, la quale presentava in alcuni casi imperfezioni tali da impedirne un corretto funzionamento. L’azienda ha dal canto suo affermato di aver consegnato il pezzo secondo le specifiche fornite dal produttore. In seguito è stato però appurato come le stesse erano insufficienti.
Sulla questione ancora non è dato sapere se la BMW deciderà di procedere facendo causa a Continental. Una decisione sulla quale potrebbe però pesare il secondo richiamo, derivante stavolta dal servomotore, che è delegato al controllo della forza frenante regolando le pastiglie o le pinze dei freni. Il problema di saldatura che ne sarebbe alla radice, potrebbe tramutarsi in un funzionamento non corretto su alcuni modelli.
BMW, sono stati necessari due anni per accorgersi del problema
A rendere ancora più disastrosa la vicenda per il BMW Group è una semplice constatazione: ci sono voluti ben due anni perché la casa tedesca si accorgesse del guasto al sistema frenante. I danni che potrebbero conseguirne a livello di reputazione potrebbero addirittura superare quelli già cospicui di livello finanziario, stimati al momento in non meno di un miliardo di euro.
A confermare il grave ritardo nell’intervento della casa tedesca è stato un documento di richiamo visionato da Bloomberg News. Stando al quale, i clienti e i concessionari hanno iniziato a lamentarsi con la casa automobilistica per i freni difettosi già nel mese di giugno del 2022.
Nonostante le avvisaglie, soltanto il mese scorso l’azienda bavarese si è finalmente risvegliata dal suo torpore, rendendosi conto che circa 1,5 milioni di auto avrebbero potuto contenere il componente difettoso, fornito da Continental. Un difetto che va a gravare su un sistema frenante pubblicizzato come più leggero ed efficiente.