Mentre la statunitense Tesla e la cinese BYD vendono 3,5 milioni di auto elettriche l’anno su 11 milioni targate nel mondo, con altre Case del Dragone che mordono, arriva la prima vera risposta europea: BMW Neue Klasse Heart of Joy. Questo il nostro modesto parere, almeno. Al debutto per fine 2025 quando partirà in Ungheria (Debrecen) la produzione, la famiglia di full electric bavaresi saranno dotate di un sistema di gestione del powertrain e del telaio che incorpora – in un’unità di controllo – centraline e sensori usati fino a questo momento. L’ottimizzazione estrema come reazione allo strapotere di Pechino in materia di vetture del futuro a batteria. Obiettivo: semplificazioni costruttive per funzionalità ultra moderne a costi contenuti.
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Cuore di gioia
La Casa di Monaco chiama questa unità Heart of Joy, o Cuore di gioia o Anima gioiosa fate voi. La presenterà al pubblico al Salone di Shanghai 2025 di fine aprile. Corretta la scelta di farla vedere in Cina, la patria dell’elettrico, dove ci sono consumatori affamati di macchine elettriche ipertecnologiche, con redditi adeguati ai mezzi da comprare. Comunque piacerà – secondo noi – anche agli appassionati europei.
Sinergie notevoli
Il sistema Heart of Joy opera in sinergia con il Dynamic Performance Control: gestisce sterzo, powertrain, freni, ricarica, recupero dell’energia in frenata. Siccome è racchiuso tutto in un cuore, allora le informazioni sono processate a una velocità 10 volte superiore rispetto a quanto accada oggi. Reattività estrema, precisione totale, iper rapidità di risposta durante la guida. In teoria, se la vettura mantiene le promesse, guidarla sarà un godimento. Su 100 guidatori, 98 non userà i freni convenzionali: solo l’acceleratore. Eccezion fatta per le situazioni di emergenza. Risultato: +25% di efficienza, questa la promessa del costruttore teutonico grazie a questa sorta di “one pedal”.
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Poker tedesco
Quattro i cervelli: Heart of Joy più un computer ad altissime prestazioni per la guida assistita, uno per l’infotainment, uno per la gestione di vari sistemi (climatizzazione, accesso al veicolo e illuminazione). Già che ci siamo, introduce una quarta dimensione – il piacere di guida – che si affianca ai tre pilastri della Neue Klasse (elettrico, digitale e circolare).
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Prototipo
Per ora, c’è un prototipo: Vision Vehicle. Berlina a tre volumi con linee taglienti, prese d’aria all’anteriore enormi e un gigantesco diffusore al posteriore, con una coda evidente. I cerchi cambiano colore in tempo reale: verde in accelerazione, blu durante il recupero di energia in frenata, arancione premendo il pedale del freno. Non diverrà di serie. È tanto per far capire il concetto. BMW parla di “laboratorio su ruote per testare le più avanzate tecnologie di gestione della trazione e della dinamica di guida”. Il Vision Vehicle è in grado di sviluppare 18.000 Newton metri di coppia. Il sistema di controllo è in grado di gestire un’erogazione di potenza esplosiva. Tutti gli attuatori connessi rispondono in tempo reale con latenze di millisecondi. In curva, promette l’azienda, sono necessari meno interventi da parte del guidatore ed è possibile mantenere la traiettoria dell’auto con maggiore precisione e stabilità.
La strada è giusta
BMW cerca di fare elettriche per gente che ama le macchine, come ieri produceva vetture per chi desiderava spingere: sound e drift mode specifici sulle full electric. Anche la coreana Hyundai è sulla buona strada, sebbene a nostro avviso con tipologia di cliente meno danaroso. Nei prossimi anni la guerra della mobilità a batteria si combatte sulla capacità di sfruttare le immense potenzialità del motore elettrico: un propulsore capace di variazioni fulminee di coppia e potenza. Ieri, col termico, riprogettavi le centraline per variare le risposte agli input. Oggi, coi software, puoi esplorare il Far West e arrivare a imitare i cinesi. In più, la Casa tedesca ha dalla sua un’arma formidabile per fare del male ai costruttori del Dragone: l’abilità nel concepire interni ed esterni di personalità senza cadere nel pacchiano. Serve il piacere di guida classico delle macchine a benzina: il cliente deve godere sulla full electric come ha fatto per decenni sul mezzo a combustione. Con un powertrain personalizzabile nelle impostazioni per abbinare prestazioni da primato a divertimento in drift.
Un confine netto
Se l’Europa pensa di competere coi cinesi facendo elettriche utili a trasportare la nonnina dal punto A al punto B per 30 km, perde in partenza. Viceversa, se punta a macchine da creare su misura per il cliente che vuole un mezzo super sfizioso, la partita è aperta.