Per BMW il problema relativo al sistema frenante difettoso consegnato da Continental potrebbe rivelarsi un vero e proprio disastro. Stando alle previsioni circolanti nel corso delle ultime ore, infatti, il richiamo e la ritardata consegna di un milione e mezzo di veicoli costerà alla casa automobilistica quasi un miliardo di euro in lavori di garanzia aggiuntivi.
I danni, peraltro, non si limitano al versante finanziario. Se è vero che la casa automobilistica bavarese si è affrettata a scartare l’ipotesi di pericoli per chi guida i veicoli interessati dai richiami, dal punto di vista commerciale potrebbero esserci conseguenze di non poco conto, proprio in considerazione del fatto che chi compra un veicolo di questo genere si attende il massimo sotto qualsiasi punto di vista.
BMW, i danni potrebbero arrivare a sfiorare il miliardo di euro
Il problema ai sistemi frenanti consegnati da Continentale stanno naturalmente facendo il giro del mondo. Anche perché si sono tradotti in una vera e propria debacle per il titolo azionario di BMW, il quale ha dovuto lasciare sul terreno l’8% del proprio valore nelle prime ore successive alla diffusione della notizia.
Gli investitori, infatti, si sono ritrovati di fronte a piani tesi alla revisione delle linee guida finanziarie dai contorni ancora incerti. La stessa casa bavarese ha affermato dal canto suo che il problema è destinato a tradursi in costi di garanzia aggiuntivi, “a causa di un massiccio richiamo di freni che ha un impatto su oltre 1,5 milioni di veicoli a livello globale. In particolare, la casa automobilistica ha affermato che ci saranno “costi di garanzia aggiuntivi “per un importo elevato di tre cifre in milioni nel terzo trimestre”.
Parole tali da suggerire l’ipotesi che il colpo subito dall’azienda tedesca andrà ad attestarsi ben oltre il mezzo miliardo di euro. Danni cui si andranno ad aggiungere quelli derivanti dall’effetto negativo dello stop agli ordini di vendita nella seconda metà dell’anno in corso. Tanto da spingere più di un osservatore a preventivare danni pari a un miliardo di euro o poco meno.
Dal leggero aumento al leggero calo delle vendite è stato un attimo
Alle notizie relative ai difetti dei sistemi frenanti di Continental, si sono poi andati ad aggiungere i timori per la persistenza di una domanda debole in Cina, ovvero su uno dei mercati globali più importanti non solo a livello globale, ma per lo stesso marchio bavarese.
Un dato che a sua volta si unisce alla scarsa propensione all’acquisto dei consumatori, dando vita ad un quadro sempre più fosco. Tanto da spingere la stessa BMW a trasformare la previsione di un leggero aumento delle vendite, atteso per il 2024, nel suo esatto opposto. Un leggero calo sulla base del quale la casa automobilistica ha anche abbassato le sue previsioni di utili prima di interessi e imposte (EBIT) dalla forbice iniziale tra l’8 e il 10% ad un più modesto 6%-7%.
Occorre anche aggiungere come i problemi non riguardino esclusivamente il settore automobilistico. BMW Motorrad, infatti, si ritrova a sua volta a dover affrontare una forte concorrenza nei mercati principali, a partire da Stati Uniti e Cina. Una situazione tale da tradursi, a detta della stessa azienda, in un “impatto importante sulla realizzazione di volumi e prezzi”, ponendo le basi, con ogni probabilità, per vendite piatte lungo l’anno.
Come è facile notare, il quadro che si va formando è tale da non lasciare molto spazio all’ottimismo, Soprattutto in un momento in cui proprio la propensione all’acquisto dei consumatori si va indebolendo su alcuni dei mercati fondamentali.
Occorre ora capire come la BMW intenderà reagire alla situazione, anche se già le prime voci circolate dopo la diffusione delle notizie relative al richiamo delle vetture facevano presagire un primo capro espiatorio, ovvero Continental. La stessa casa tedesca, infatti, ha ammesso di aver preso in considerazione l’ipotesi di una causa nei confronti del fornitore di componenti. Non resta che attendere notizie anche su questo fronte.