BMW i16: il successore della i8 mai nato

Natale LiVecchi Autore Auto
Il Costruttore dell’Elica stava infatti lavorando, in un passato comunque recente, su una sportiva di sicuro interesse: la BMW i16
i16 vista anteriore

Con la sempre più imperante diffusione dei SUV di ogni dimensione, il catalogo di modelli di ogni costruttore sembra sempre più votato ad un’unica e sola soluzione di carrozzeria. È anche questo il caso di BMW che ha svelato qualcosa di inedito, qualcosa che comunque accade a molti costruttori di automobili. Il Costruttore dell’Elica stava infatti lavorando, in un passato comunque recente, su una sportiva di sicuro interesse: la BMW i16, appunto una sportiva presentata e svelata dal capo del comparto design di casa BMW, Domagoj Dukec, dopo essere stata mantenuta segreta per quattro anni. La sportiva avrebbe dovuto posizionarsi come successore della i8.

La sportiva, che avrebbe potuto essere il secondo modello della divisione M Performance dopo la supercar M1 di fine Anni Settanta, sebbene fosse praticamente pronta per essere introdotta sul mercato è stata messa parte probabilmente in accordo con le derivanze della Pandemia. D’altronde lo stesso Dukec ha ammesso che “il mondo è cambiato nel 2020 e i lavori sul progetto sono stati interrotti”.

È allora che la divisione M di casa BMW, invece che puntare sulla BMW i16 ha deciso di introdurre il super-SUV XM che ovviamente rappresenta una proposta radicalmente differente rispetto alla supercar tenuta in gran segreto fino ad oggi. A ben guardare la BMW i16, pubblicata sfruttando schizzi e rendering fotorealistici, sembra ricalcare le proporzioni tipiche della BMW i8 con spunti stilistici presi in prestito dal Concept BMW Vision M Next del 2019 anche a partire dalla particolare livrea bicolore.

i16 Sketch

La BMW i16 doveva essenzialmente essere una rivisitazione moderna dell’iconica M1

Senza volerlo nascondere, la BMW i16 è stata concepita con la volontà di rappresentare una moderna reinterpretazione stilistica della BMW M1 e sarebbe anche diventata facilmente un modello di riferimento per il costruttore tedesco.

L’intento era quello di sfruttare la medesima piattaforma in materiale composito già utilizzata sulla BMW i8, nel tentativo di ridurre i costi di sviluppo e quindi rafforzare l’idea di mettere a punto un veicolo destinato alla produzione; non è chiaro se avrebbe utilizzato anche lo stesso propulsore plug-in hybrid della i8 o meno.

i16 posteriore

Va ricordato infatti che la i8 è stata la prima PHEV del Costruttore dell’Elica, in grado di abbinare un motore turbo benzina a tre cilindri da 1,5 litri di cilindrata con un’unità elettrica agente sull’asse anteriore per una potenza complessiva di 356 cavalli erogati e uno 0-100 km/h realizzabile in 4,3 secondi. La BMW i8 è stata prodotta dal 2014 al 2020.

Davanti la BMW i16 presenta fari piuttosto aggressivi e un Doppio Rene particolarmente scolpito e affiancato da prese d’aria aggiuntive. Alle spalle delle portiere, sui passaruota posteriori, trovano posto delle ampie prese d’aria. D’altronde l’intera sezione posteriore sembra trarre piena ispirazione dalla M1 con luci posteriori sottili e copertura del propulsore a triplo elemento che ricorda una copertura ventilata.

Uno sviluppo che ha richiesto 12 mesi di lavoro

Dukec ha ammesso che lo sviluppo della BMW i16 ha richiesto circa 12 mesi di lavoro, grazie all’impiego della monoscocca in fibra di carbonio già utilizzata per la i8 con la quale avrebbe condiviso pure il posizionamento del motore e i punti di fissaggio.

Secondo alcune indiscrezioni pare che il propulsore avrebbe beneficiato della tecnologia PHEV con circa 600 cavalli di potenza erogata da un’unità a quattro cilindri turbocompressa e da motori elettrici ad essa abbinati. Sfruttando solo l’apporto dei propulsori elettrici pare che si potevano percorrere un centinaio di chilometri con una singola ricarica.

i16 vista posteriore

Alla fine del 2020 però la BMW i8 è uscita di produzione senza un successore visto che alla BMW i16 è stata staccata la spina di un progetto accantonato forse fin troppo presto, anche in virtù di alcune preoccupazioni sugli elevati costi in merito a ricerca e sviluppo e sul basso potenziale di vendita di un modello simile. Allo stesso tempo, secondo Dukec, la cancellazione del progetto BMW i16 non significa che il costruttore tedesco non stia ragionando su un progetto di questo tipo per il prossimo futuro.

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