Il CEO di Bentley, Adrian Hallmark, ha ammesso che il costruttore si trova già sulla buona via per mettere su strada la prima vettura del marchio completamente elettrica nel giro dei prossimi tre anni, ed entro il 2030 vuole che ognuno dei cinque modelli di produzione dell’azienda, uno in più rispetto a quello attuale, sia alimentato a batteria.
In qualità di “architetto” del più grande cambiamento nei 104 anni di storia della sua azienda, sia per le auto che per la storica fabbrica del marchio, ha bisogno del supporto chiave dei fedelissimi di Bentley risultando già fiducioso che questa compagine di appassionati del marchio in espansione abbia accettato la necessità della transizione verso il mondo dell’elettrico, con altri che seguono velocemente. Crewe ha già lanciato le versioni ibride V6 del suo SUV, la Bentley Bentayga, e della Flying Spure, entrambe molto apprezzate dall’utenza del marchio, e ha piani simili per la gamma della Continental a partire dal prossimo anno. “I nostri sondaggi ci dicono che circa il 70% dei clienti si aspetta che costruiamo loro una Bentley completamente elettrica entro cinque anni”, ha ammesso Hallmark agli inglesi di Autocar.
Dal punto di vista razionale, la tendenza verso l’accettazione dei veicoli elettrici è forte perché i proprietari di queste auto tendono a vivere in città e usano la propria auto ogni giorno. Si stanno rendendo conto che anche se in futuro sarà possibile acquistare auto dotate di propulsori endotermici, questi modelli comporteranno presto restrizioni e costi aggiuntivi. Alimentare il lato emotivo dipende molto dai progettisti e dagli ingegneri di Crewe, gli stessi che attualmente sono al lavoro per affrontare questa nuova sfida. “La Continental GT di ultima generazione è un eccellente esempio di come andranno le cose”, ha aggiunto Hallmark. “Il design, le proporzioni, gli interni e il dinamismo della Continental stabiliscono tutti i nuovi standard che vedremo anche sulle auto della prossima generazione”.
Hallmark ha aggiunto che si tratterà di elettriche, che disporrà però di tutte le qualità già note le quali subiranno anche un incremento di livello. Secondo il suo punto di vista, i nuovi propulsori avranno tra il 50% e il 100% di potenza in più rispetto a quella che il marchio offre attualmente, “quindi le prestazioni non mancheranno”.
Il CEO di Bentley ha anche fornito informazioni in merito all’autonomia che scaturirà da tali valori prestazionali così elevati
Per quanto riguarda l’autonomia della batteria, Hallmark ha infatti aggiunto che i futuri veicoli elettrici a marchio Bentley avranno “due gradi di libertà” non disponibili per i modelli tradizionali. Avranno accesso anticipato a nuove e sofisticate tecnologie di batterie e i loro prezzi intrinsecamente più elevati consentiranno loro di utilizzare la tecnologia prima delle auto tradizionali. All’inizio ci saranno due specifiche per la batteria, con i modelli Speed che utilizzano la variante ad alte prestazioni; Hallmark ha etichettato questa come “il W12 delle batterie”.
Ha ammesso: “non posso nominare il nostro produttore partner o la tipologia, ma le nostre auto avranno un’autonomia da 350 a 450 miglia (da 560 a 730 chilometri), insieme a un tempo per la ricarica rapida dal 10% all’80% praticabile in meno di 20 minuti”. I veicoli elettrici di Bentley offriranno parità di gamma con i modelli che stanno sostituendo, ha aggiunto.
Le cinque Bentley che arriveranno dopo il 2026 saranno composte dai modelli che conosciamo ora, Flying Spur, Bentayga, Continental GT e GTC, più un altro modello. Hallmark non ha fornito ulteriori dettagli, ma secondo alcune indiscrezioni potrebbe trattarsi di un altro SUV. Difficilmente si tratterà di semplicemente una versione elettrificata di un modello esistente. Così come appariranno, le nuove Bentley saranno “facilmente riconoscibili” mentre progrediscono nel linguaggio di design del costruttore lungo linee già viste nei concept Bacalar e Batur (entrambi ora adottati per serie di produzione super esclusive rispettivamente di 12 e 18 auto). Bentley non ha intenzione di ridurre le dimensioni imponenti delle sue vetture ed è disposta anche a non concedere molto in merito all’efficienza aerodinamica. “Il nostro compito è costruire Bentley”, afferma Hallmark, “non BEV con badge Bentley”.
Quando i cinque modelli saranno stabiliti, Hallmark si aspetta che il volume di produzione crescerà dalle 15.000 unità di oggi a “qualcosa di più vicino alle 20.000”, anche se insiste che il costruttore non inseguirà mai il volume fine a se stesso. È orgoglioso del fatto che nel 2022 Bentley avesse bisogno di produrre solo il 4% in più di auto per aumentare il fatturato del 19% e ottenere un utile operativo record pari a 620 milioni di sterline (oltre 720 milioni di euro). Questi guadagni rappresentano un ritorno sulle vendite pari al 20,9%, una performance decisamente imponente per un costruttore automobilistico oltre che un vero e proprio record, anche se Hallmark riporta le cose con i piedi per terra sottolineando che alla fine Bentley sta guadagnando tanto su ogni auto quanto guadagna pure il Governo. La ragione di aumenti così diversi in termini di fatturato, profitti e numeri di produzione è facilmente spiegabile, afferma Hallmark, e mostra il potenziale di una direzione aziendale verso la quale Bentley intende orientarsi maggiormente nel prossimo futuro.
Bentley ha infatti dimostrato di poter aumentare drasticamente i guadagni fornendo ai clienti più scelta e più personalizzazione, piuttosto che inseguire i volumi o aumentare i prezzi di base. La domanda di auto di lusso personalizzate continua a crescere e Bentley sta facendo un lavoro imponente per soddisfarla. Nonostante il successo, il CEO del costruttore inglese ritiene che le case automobilistiche di lusso debbano fare attenzione a ciò che chiama “effetto pelliccia” ovvero quelle azioni negative da parte di coloro che non le apprezzano o le disapprovano. Parte della difesa di Bentley è una filosofia aziendale, rivelata in occasione del centenario del costruttore, chiamata Beyond100, che mira a mantenere il costruttore e i suoi prodotti rilevanti in tempi in rapida evoluzione anticipando tendenze, richieste e difficoltà.
“Parte del motivo di Beyond100 è esistenziale”, spiega il CEO. “Se, ad esempio, possiamo dichiarare un’impronta di emissioni pari a zero, e i nostri processi di produzione lo raggiungono già, eliminiamo una potenziale minaccia. Questo è anche il motivo per cui sosteniamo la ricerca sugli e-fuel e perché siamo risoluti nella nostra determinazione ad avere una gamma di auto completamente a emissioni zero entro il 2030”.
Si è pensato anche al ritorno nel motorsport
Sul motorsport, tradizionalmente una parte fondamentale del DNA di Bentley, il CEO del marchio ha ammesso che sarebbe stato “bello” tornare a Le Mans per l’evento del centenario di quest’anno, che è anche il 100esimo anniversario del primo ingresso di Bentley e il 20esimo anniversario della più recente vittoria alla 24 Ore di Le Mans da parte di una vettura a marchio Bentley. Il costruttore ha esaminato brevemente la possibilità di competere in LMDh, ma ha subito deciso che bisognava mettere ancora troppa carne sul fuoco, dovendo ragionare già sull’ibrido per tutti i suoi modelli e poi sul lancio dei cinque nuovi veicoli elettrici attesi incluso un modello completamente nuovo.
“Se tornassimo alle corse, dovrebbe essere qualcosa di globale e completamente elettrico”, ha aggiunto Hallmark. “E dovrebbero essere gare di durata, diciamo gare di quattro o sei ore, non di Formula E”. Al momento però non esistono condizioni di questo tipo per le elettriche; di conseguenza Bentley non dispone di piani formali per l’effettivo ritorno nelle corse. Qualunque cosa accada, Hallmark è determinato a mantenere l’immagine ad alte prestazioni di Bentley. Anche i prossimi propulsori ibridi V6 (la cui autonomia della batteria probabilmente aumenterà man mano che i modelli arriveranno sul mercato) avranno prestazioni migliori rispetto ai modelli Speed a benzina pura di oggi. E avranno anche meno peso da sostenere.
Hallmark sa molto di più su Bentley rispetto a chiunque altro essendo stato il direttore delle vendite e del marketing tra il 1999 e il 2005 prima di rientrare nella posizione di CEO a partire dal 2018. Nonostante abbia gestito le cose attraverso una serie di anni problematici, è ottimista riguardo al futuro. “Abbiamo reso Bentley un’azienda di successo e autofinanziata”, afferma, “e ora il compito è lucidare il diamante. Dobbiamo goderci la fine della fase non BEV, continuo a dire alla gente che abbiamo ancora circa 55.000 di auto ancora da costruire, e poi dobbiamo essere pronti per il grande cambiamento tecnologico”. Bentley guarda a Ferrari con l’intento di avvicinarsi sempre di più al saper fare di Maranello e con la volontà di avvicinarsi ai prodotti del Cavallino Rampante, secondo le intenzioni espresse dal suo CEO.