Gruppo Stellantis scatenato in fatto di mobilità pulita. L’azienda euroamericana e Factorial Energy hanno annunciato la firma di un accordo di sviluppo congiunto per implementare la tecnologia di Factorial delle batterie a stato solido ad alta tensione. Pr applicazioni di trazione. L’accordo prevede anche un investimento strategico da parte di Stellantis.
Infatti, Factorial ha sviluppato un’innovativa tecnologia sullo stato solido. Focalizzata sui problemi chiave che ostacolano l’adozione su larga scala dei veicoli elettrici da parte dei consumatori: l’autonomia e la sicurezza.
I progressi di Factorial si basano sulla tecnologia FEST (Factorial Electrolyte System Technology). Sfrutta un materiale elettrolitico solido proprietario. Garantendo prestazioni sicure e affidabili delle celle. Grazie a elettrodi ad alta tensione e alta capacità. Viene applicata in celle da 40 Ah funzionanti a temperatura ambiente.
La tecnologia FEST è più sicura della tecnologia convenzionale agli ioni di litio, aumenta l’autonomia dei veicoli ed è integrabile in maniera semplice e rapida nelle infrastrutture già esistenti per la produzione delle batterie agli ioni di litio.
Dopo il patto fra Stellantis e Vulcan Energy
Il patto di cui sopra fa seguito all’accordo fra Stellantis e Vulcan Energy supporta la fornitura decarbonizzata di una materia prima essenziale per le batterie dei veicoli elettrificati. Ossia il litio senza inquinare, senza emettere CO2.
Target Stellantis: che oltre il 70% dei suoi veicoli venduti in Europa e più del 40% di quelli venduti negli Stati Uniti siano veicoli a basse emissioni (LEV) entro il 2030. Ognuno dei 14 brand dell’azienda offrirà soluzioni completamente elettrificate ai vertici della categoria.
Insomma, Gruppi auto in piena espansione con le auto elettriche. Ma arriva il monito dell’Associazione Acea (Costruttori). Evidenzia come l’industria europea dell’auto sia pronta a produrre auto elettriche e a idrogeno: tuttavia, servono 7 milioni di punti di ricarica pubblici per raggiungere i target in tema di riduzione della CO2 fissati dalla Commissione Europa, invece dei 3,9 milioni della proposta attuale.
Occorre sviluppare una rete parallela di stazioni di ricarica e rifornimento mirate alle specifiche esigenze dei veicoli pesanti, perché la capacità degli operatori del settore d’investire in mezzi a zero o basse emissioni dipenderà anche da questo.