Rallentamento Volkswagen in fatto di investimenti nelle batterie auto elettriche: ridimensiona i piani in Europa e Nord America (Canada). Non può che essere così, in linea con quasi tutti i costruttori. Se il full electric fa un flop mondiale in termini di vendite, e se invece le ibride che salgono, le Case si insediano. Sono società per macinare profitti, non enti di beneficenza che seguono ideologie buttate sul tavolo da qualche lobby.
Celle delle batterie: tre siti nel mondo
VW aveva avviato la costruzione di due siti di produzione europei in Germania e Spagna. Erano in corso i primi lavori in un terzo in Ontario, Canada, come riporta Automotive News. “L’espansione degli stabilimenti dipenderà da come si svilupperà il mercato delle auto elettriche”, ha dichiarato Thomas Schmall, Chief Technology Officer, al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (FAS). Se l’elettrico si affloscia vieppiù, nonostante le fake dei lobbysti, allora le aziende reagiscono.
Le idee nel 2021
Facciamo un passo indietro, con il mondo stordito dalla pandemia e l’avanzata Green che trova terreno fertile. Nel 2021, VW pianifica sei stabilimenti di celle per batterie entro il 2030 con una capacità produttiva annuale di 240 gigawattora. Così da garantire l’approvvigionamento per la sua spinta ai veicoli elettrici. La divisione batterie PowerCo di VW avvia la costruzione di due siti di produzione in Europa. La produzione dovrebbe iniziare a Salzgitter, in Germania, il prossimo anno e nel 2026 in Spagna.
Ma VW produrrà celle al litio-ferro-fosfato, o LFP, a Salzgitter? No comment della società. Le batterie LFP hanno un costo inferiore rispetto alle batterie con chimica al nichel-manganese-cobalto (NMC). Sono essenziali per le Case automobilistiche europee che producono auto completamente elettriche a prezzi accessibili: obiettivo, competere con i rivali cinesi.
A questo punto, il futuro si fa ancora più incerto e indecifrabile. Da valutare anche la pressione eventuale che l’industria tedesca dell’auto eserciterà sull’Ue in fatto di dazi auto elettriche anti Cina, con ripercussioni sulle Case teutoniche che vendono macchine a benzina potenti nel Paese del Dragone. Da capire anche il vero indirizzo, al di là delle parole di facciata, dei tedeschi qualora l’elettrico crollasse come immatricolazioni: davvero appoggerebbe il bando termico 2035 imposto dalla Commissione Ue?