Il costruttore cinese Chery ha annunciato la creazione della prima linea produttiva al mondo da oltre 1 GWh per batterie allo stato solido per auto elettriche. Sorge a Wuhu, nella provincia orientale di Anhui: su 100.000 metri quadrati di superficie. Obiettivo, arrivare a un volume totale di addirittura 5 GWh. Si punta ad accumulatori di prima generazione dalla densità energetica di 280 Wh/kg prima, e 400 Wh/kg poi. Fino a 500 Wh/kg per il 2027. “Rispetto a quelle tradizionali – dice Gao Lixin, direttore generale di Anhui Anwa New Energy Technology -, le batterie allo stato solido sono più sicure e rispettose dell’ambiente e presentano una densità energetica notevolmente migliorata”.
Chery e il problema dazi
Intanto, i dazi Ue sul Made in China ha costretto le Case cinesi a trovare strategie per mantenere competitivo il loro mercato: proprio Chery è attivissima. Con le sue batterie e con i suoi brand quali Omoda e Jaecoo. Di qui una collaborazione strategica con EV Motors, un rivenditore spagnolo, per aggirare i costi legati ai dazi. La soluzione è la produzione presso lo stabilimento di Barcellona, che mira a conferire un’identità “europea” ai veicoli assemblati. In tutto questo, un tappeto rosso cosparso di rose dal governo di Madrid a Chery: obiettivo, più occupazione e più indotto. Quindi, ecco la produzione di veicoli presso l’ex impianto Nissan a Barcellona: vetture pre-assemblate in Cina, spedite in Europa in sezioni, montate in terra iberica.
CATL per il riciclo
Cinesi scatenati anche per il riciclo delle batterie auto elettriche: CATL attiva in Europa. È in trattativa per costruire alcuni impianti nel Vecchio Continente. All’insegna del green, quindi. Lo riferisce Bloomberg: alcuni rappresentanti del gigante orientale stanno valutando la possibilità di ampliare le attività in Occidente. È il secondo passo: il primo è stato quello di aprire una fabbrica a Debrecen, in Ungheria, che produrrà da fine 2025.
Fornitori CATL
In più, la società sta creando una rete locale di fornitori in modo da approvvigionarsi a corto raggio delle materie prime. Quali costruttori che acquistano le batterie da CATL? Volkswagen, Toyota, Tesla e Honda, e tanti altri. Ma anche i cinesi Xpeng e NIO.
D’altronde, la Contemporary Amperex Technology Co. Limited, nota con l’acronimo CATL, è la prima produttrice al mondo di batterie per EV. Controlla quasi due quinti del mercato mondiale delle batterie. Al salone di Pechino 2024 aveva mostrato la Shenxing Plus, batteria per auto al litio-ferro-fosfato (Lfp) con un’elevata densità energetica. Costa meno, così da abbassare il prezzo delle elettriche. Stando alla Casa, garantisce oltre 1.000 km di autonomia (secondo il ciclo di omologazione cinese) con una iper veloce: 10 minuti di rabbocco per 600 km.
Sovrana della tecnologia cell-to-pack
Ricordiamo che CATL è la regina della tecnologia cell-to-pack: ottimizza l’architettura della batteria integrando le celle nel pacchetto batteria. Eliminando la necessità di moduli intermedi. Un produttore così forte che gli Usa lo temono. Sostenendo che sia una minaccia per la sicurezza. Ma l’azienda non ci sta: “Le accuse secondo cui le batterie CATL rappresentano una minaccia per la sicurezza sono false e fuorvianti. Come azienda tecnologica globale, la società accoglie con favore un discorso responsabile su importanti questioni di sicurezza. Prendiamo sul serio i quesiti riguardanti la nostra attività, il business e i prodotti negli Stati Uniti. Non raccogliamo, vendiamo o condividiamo dati, e non possiamo interagire direttamente con la rete elettrica o qualsiasi altra infrastruttura critica”.
Cina superstar delle batterie auto elettriche
Sentiamo Anfia (filiera auto Italia) sulla questione della Cina come sovrana del settore accumulatori: “Non abbiamo miniere, non abbiamo alluminio, non abbiamo molti materiali di cui ha bisogno la nostra industria, e non solo quella automobilistica. È fondamentale che anche le batterie, qualunque sia la loro impronta di carbonio, siano esentate dalla Carbon Border Tax. Se vogliamo costruire veicoli elettrici in Europa, ancora per qualche anno, che ci piaccia o no, dovremo importare batterie cinesi. Sarebbe folle essere costretti ad acquistare batterie dalla Cina, sottoporle ad una tassazione del 15-20%, assemblarle nelle auto europee e poi pensare di poter essere competitivi sui mercati internazionali. Questo è pazzesco”.
Classifica produttori batterie auto elettriche
CATL continua a dominare il mercato delle batterie per le auto elettriche. Lo dice il rapporto di SNE Research. Ecco la classifica dei primi 7 mesi del 2024.
CATL: 163,3 GWh – 37,6% di market share
BYD: 69,9 GWh – 16,1% di market share
LG Energy Solution: 53,9 GWh – 12,4% di market share
SK On: 20,5 GWh – 4,7% di market share
CALB: 20,4 GWh – 4,7% di market share
Samsung SDI: 18,8 GWh – 4,3% di market share
Panasonic: 18,8 GWh – 4,3% di market share
EVE: 11,2 GWh – 2,6% di market share
Guoxuan: 9,6 GWh – 2,2% di market share
Sunwoda: 5,6 GWh – 2,1% di market share
“Altri”: 38,8 GWh – 8,9% di market share
Qualche auspicio un po’ di parte
Per la lobby Transport & Environment (pro elettrico), insediare in Europa le supply chain della mobilità elettrica e della produzione di batterie, grazie alla quota sempre crescente di elettricità rinnovabile impiegata nei processi produttivi, permetterebbe di ridurre l’impronta di carbonio di una batteria del 62% rispetto ad una catena del valore interamente controllata dalla Cina. Tale riduzione si attesterebbe al 37%, tenendo conto dell’attuale mix energetico medio in Ue.