Batterie auto elettriche: la joint venture Volvo-Northvolt mette Tesla nel mirino

Ippolito Visconti Autore News Auto
Tesla potrebbe affrontare una sfida difficile dalla Novo Energy guidata da Adrian Clarke, che ha contribuito a dare vita a diversi impianti di batterie Tesla di successo.
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Tesla circondata da avversari affamati, che la vogliono imitare, dalla Svezia alla Cina, passando per gli States. Adesso, in fatto di batterie auto elettriche, la joint venture svedese Volvo-Northvolt mette la Casa texana nel mirino. Infatti la Novo Energy (“unione” delle due aziende) è guidata da Adrian Clarke, che ha contribuito a dare vita a diversi impianti di batterie di successo della società di Musk, spiega Automotive News. Si cerca un miglioramento notevole così da dare fastidio al funambolico Elon.

Nuova Gigafactory

Si punta sulla nuova Gigafactory di Novo Energy, che inizierà a produrre batterie alla fine del 2026. Il riferimento sono gli impianti di batterie Tesla nello Stato americano del Nevada e in Germania. Target raggiungibile? Per Clarke “sì, guardando a cosa siamo in grado di fare con l’integrazione del legname come esempio. Stiamo davvero cercando di renderlo un faro”. La partita si gioca su efficienza, durata, rapidità di ricarica, autonomia, resistenza a sinistri di vario genere.

Più legno e meno acciaio

Cinque i punti chiave della strategia del manager. Uno: utilizzare il legno al posto dell’acciaio per parte della struttura della fabbrica. Due: capitalizzare gli aspetti di integrazione verticale della JV, che ha apprezzato anche in Tesla. Tre: creare una stretta collaborazione tra l’organizzazione ingegneristica che progetta le celle della batteria e il team responsabile della costruzione della fabbrica. Quattro: gestire i costi. Cinque: far sì che le persone possano esaminare l’intera operazione, come in Tesla.

Creerà fino a 3.000 posti di lavoro, avrà una potenziale capacità produttiva annua di celle fino a 50 gigawattora (GWh), grazie alla quale si potranno fornire batterie per circa mezzo milione di auto l’anno, utilizzerà fonti di energia non fossile concentrandosi sull’aumento della capacità delle energie rinnovabili. 

Dalla Svezia con furore anti Tesla

La Gigafactory pianificata da Novo Energy sarà situata a soli 200 metri dal più grande stabilimento di assemblaggio di veicoli Volvo a Torslanda, vicino a Göteborg. Avrà un ruolo chiave nella transizione di Volvo verso un marchio esclusivamente elettrico entro il 2030.

La Casa vuole che metà delle sue vendite globali siano auto full electric già dall’anno prossimo.

batteria auto elettrica
Volvo Cars and Northvolt accelerate shift to electrification with new, 3,000-job battery plant in Gothenburg, Sweden

Una visione un po’… particolare

Clarke respinge qualsiasi preoccupazione per le scarse vendite di veicoli elettrici in Europa: “Sta solo rallentando. Negli ultimi due anni c’è stato molto slancio nel cambiare un settore, spingendo l’elettrificazione in avanti. Ma in realtà, cresce. Semplicemente non al ritmo del passato”. Opinabile. Ma è normale che si esprima in questi termini, occupandosi di batterie auto elettriche.

Zero ansia per le recenti difficoltà di Northvolt, che includono la perdita di un contratto con BMW. A giugno, la Casa automobilistica tedesca si è ritirata da un ordine da 2 miliardi di euro (2,1 miliardi di dollari). Il 20 agosto, la società svedese ha chiuso un’unità californiana, Cuberg, che aveva acquisito solo tre anni fa, concentrandosi sul Paese scandinavo. “Fortunatamente per noi, non ha avuto nessun impatto”, ha detto Clarke. Invece, Novo Energy continua a lavorare a stretto contatto con Northvolt sullo sviluppo delle celle delle batterie.

Stop all’Oriente

Clarke ritiene importante sviluppare le competenze necessarie in Europa per fornire batterie ai veicoli. Per contrastare la cinese CATL, che ha una fabbrica a Erfurt, in Germania. E anche la sudcoreana LC Chem, che ha una fabbrica a Wroclaw, in Polonia. Il manager si aspetta che la maggior parte delle materie prime di Novo Energy provenga inizialmente dall’Asia. Tuttavia, la strategia a lungo termine è quella di avere anche una fornitura europea.

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