Batterie allo stato solido: sogno o realtà? Kia avverte sui problemi della tecnologia

Dario Marchetti Autore
A detta di Spencer Cho, responsabile della pianificazione dei prodotti, arriveranno solo nel 2030
Kia EV6

Le batterie allo stato solido sono indicate come una delle maggiori speranze, se non la più grande, per il futuro dell’auto elettrica. Tanto da spingere alcune case ad anticipare le scadenze che pure erano state indicate soltanto un paio di anni fa. Non tutti, però, la pensano così. Nel gruppo di coloro che hanno più di un dubbio in tal senso, spicca il nome di Kia. Andiamo quindi a vedere quali sono i motivi della reticenza della casa sudcoreana al proposito.

Secondo Kia, prima del 2030 niente batterie allo stato solido

Le batterie allo stato solido sono molto sponsorizzate dall’industria automobilistica. A spingerla in tale direzione il fatto che questi alimentatori presentano un ventaglio di vantaggi effettivamente di rilievo. Tra di essi il fatto di riuscire ad immagazzinare un maggior quantitativo di energia in uno spazio minore, rispetto alle attuali batterie. Ne consegue la possibilità di dare vita ad auto elettriche più leggere e in grado di assicurare una maggiore autonomia. Senza contare che si caricano più velocemente, sono molto più sicure in quanto non possono prendere fuoco e hanno una buona capacità di conservazione.

Kia EV4

A fronte di questi benefici, si staglia al momento un solo grande difetto, quello collegato alla difficoltà di produrle in grandi quantitativi. Sembrerebbe quindi tutto pronto per una vera rivoluzione nell’ambito dei veicoli a zero emissioni.

Secondo Kia, però, non sarebbe esattamente così. O almeno, le tempistiche per l’esordio delle batterie allo stato solido non sarebbero quelle sinora indicate all’opinione pubblica. Ad affermarlo è in particolare Spencer Cho, responsabile della pianificazione dei prodotti Kia. Secondo lui, infatti, questi prodotti non saranno pronti, almeno per quanto concerne il marchio asiatico, prima del 2030.

La tecnologia delle batterie allo stato solido è più complessa di quanto si pensi

Il gruppo Hyundai, cui concorrono Hyundai, Kia e Genesis, sta portando avanti al suo interno i lavori necessari per poter produrre le proprie batterie allo stato solido. Un lavoro in cui tutti e tre i marchi apportano il loro contributo per quanto riguarda ricerca e sviluppo. E proprio sulla base di questi lavori, Cho ha affermato che la tecnologia in questione è molto più complicata di quanto affermato da alcuni operatori del settore.

Tanto da rilasciare le seguenti parole: “C’è molta incertezza sui progressi delle batterie allo stato solido”. Se molte case automobilistiche hanno già annunciato i loro piani in questo ambito, e Mercedes-Benz, ma non solo, le sta già testando su prototipi reali, secondo il dirigente di Kia resta da vedere chi sarà realmente in grado di fornire batterie affidabili in grandi volumi.

Proprio per questo motivo, quindi, nel resto del decennio il Gruppo Hyundai concentrerà i suoi sforzi principalmente sul miglioramento delle batterie esistenti, sviluppate principalmente da fornitori terzi. Hyundai e Kia intendono utilizzare una quota maggiore di batterie al litio ferro fosfato (LFP) più economiche, per riservare le celle al nichel, manganese e cobalto (NMC) ai veicoli elettrici ad alte prestazioni.

Kia non è la sola a mostrare cautela

Occorre sottolineare come Kia non rappresenti l’unica azienda a mostrare una certa cautela. Anche BMW ha deciso di adottare un approccio simile. Mentre i produttori giapponesi come Honda, Nissan e Toyota, affermano di poter offrire tale tecnologia entro la fine del decennio.

Kia Niro

Honda, in particolare, afferma che le batterie allo stato solido rappresenteranno una “svolta”. A renderle tali costi inferiori del 25% rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio e autonomie fino a mille chilometri. La casa nipponica ha quindi pianificato la prima fase di produzione pilota il mese scorso.

Toyota, dal suo canto, ha dichiarato lo scorso anno che avrà pronta la sua tecnologia di batterie allo stato solido entro il 2027-2028, con una produzione di massa “su larga scala” nel 2030. Ad aiutarla sarà il gigante petrolchimico giapponese Idemitsu Kosan. Mentre Nissan punta al 2028, in vista del quale proprio nella passata primavera ha iniziato la costruzione del suo nuovo impianto pilota.

Oltre alla produzione su larga scala, anche altri problemi inerenti alla tecnologia stessa devono ancora essere risolti. In particolare, quello relativo alla possibile rottura dei separatori in ceramica della batteria, oltre alla formazione di dendriti nell’elettrolita, i quali formano una specie di stucco mandando in cortocircuito la batteria. Mentre la produzione di massa richiede controlli di qualità ancora più approfonditi. Problemi che dovranno essere risolti, prima di avviare la produzione su larga scala.

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