Lacrime tedesche: batosta svalutazione per Porsche SE, principale azionista di Volkswagen, come riferisce Reuters. La prima possiede il 31,9% del capitale del Gruppo di Wolfsburg, e il 53,3% dei suoi diritti di voto. La holding Volkswagen Porsche SE dovrà svalutare miliardi sui suoi investimenti in VW e nel produttore di auto sportive Porsche AG. Quanto? Porsche SE ipotizza una perdita di valore di Volkswagen (VW) compresa tra 7 e 20 miliardi di euro: la holding stima le possibili svalutazioni degli investimenti di Porsche AG tra uno e due miliardi di euro. L’azienda ha quindi abbassato le sue previsioni di guadagno per l’anno in corso. Si aspetta una perdita sostanziale dopo le tasse. Tuttavia, la holding prevede ancora di pagare un dividendo per il 2024.
Delirio da Berlino a Bruxelles
Segno che la Germania sinistroide ultra green sta portando alla rovina l’industria auto tedesca e quella Ue: ha puntato sull’elettrico in modo avventato senza proteggerlo. Facendo del male alla mobilità pulita. Il governo semaforico di Scholz trema in vista delle prossime elezioni, avendo avuto il “merito” di fermare l’economia teutonica, locomotiva del Vecchio Continente: un prodigio da comunistoidi tecnocratici anni 1970 in stile bulgaro. Tardivamente, hanno riposto nel cassetto la bandiera arcobaleno per cercare una retromarcia a Bruxelles, col Ppe che non vuole più il bando termico 2035.
Costi VW, tragedia continentale
La svalutazione Porsche è la più recente ferita nel tessuto auto tedesco e Ue, con la crisi dei costi di VW che ha scosso la fiducia degli investitori nella Casa. Wolfsburg in particolare non regge le spese immense per l’energia. Schizzata alle stelle dopo che Berlino ha detto decisamente no al gas di Putin, per punirlo severamente e isolarlo tremendamente sotto il profilo economico e politico. L’epilogo è stata la recente telefonata del cancelliere al leader russo, che ha traumatizzato i politici green Ue. In quanto alla forte concorrenza asiatica, questa era nota anche nel 2019: si doveva creare uno scudo Ue contro la potentissima Cina, padrona delle batterie auto elettriche. E occorreva creare un ecosistema tipo Tesla Supercharger.
Che legnata
La casa automobilistica, nel mezzo di tese trattative con i sindacati sui tagli ai costi nelle sue attività tedesche, non è stata in grado di completare la sua pianificazione finanziaria per l’anno. Così, Porsche SE s’affida alle aspettative degli analisti. Parliamo della holding delle famiglie Porsche e Piech: svalutazione da uno a due miliardi di euro sulla sua quota del 12,5% nella Casa automobilistica di lusso Porsche AG. Le svalutazioni erano stime approssimative. Per i noti motivi: ambiente di mercato con ulteriori crescenti incertezze, domanda inferiore a quella inizialmente prevista su vari mercati, crescenti tensioni geopolitiche, tendenze protezionistiche. Ora si aspetta che il risultato nel 2024 sia “significativamente negativo”, ritirando la sua previsione di 2,4 miliardi a 4,4 miliardi di euro.
Psicodramma dividendo
Il dividendo di Volkswagen, una delle fonti di cassa più importanti per Porsche SE, è destinato a scendere a 6,75 euro dai 9 euro dell’anno scorso secondo le stime LSEG dopo che gli utili della casa automobilistica nei primi nove mesi del 2024 sono diminuiti di un terzo rispetto all’anno precedente. Se c’è una cosa che fa indemoniare gli azionisti, sono i profitti che crollano. I sindacati stanno facendo pressione sulla dirigenza della Volkswagen affinché riduca ulteriormente i dividendi per tagliare i costi, ma il Cfo non ci sta: ci sarà un rapporto di distribuzione di almeno il 30% degli utili dopo le tasse. Il cockatil è velenoso: pressione sui prezzi, dividendi più bassi dalle joint venture cinesi, investimenti. Ripercussione: Volkswagen con un flusso di cassa libero vicino allo zero nei prossimi anni. Questo fa presagire un pessimo risultato per la stabilità finanziaria della Porsche SE. In una Germasnia