La sfrenata concorrenza cinese rende instabile la domanda di auto elettriche, in un mercato dove i competitor sono sempre più numerosi e forti: allora cosa c’è dietro l’aumento di 570 miliardi di dollari di Tesla? Il genio di Musk: le azioni della Casa texana sono aumentate del 73% dopo le elezioni, spinte dal sostegno di Elon al presidente eletto Trump, come spiega The Economic Times.
Colpo da maestro
Qualche osservatore preconizzava un calo delle azioni del costruttore Usa, con l’incerta redditività delle iniziative sui robotaxi, e con il taglio agli incentivi elettrici di The Donald. Ma dopo un rally furioso nelle ultime sette settimane, il titolo è improvvisamente tra i migliori performer dell’indice S&P 500 per il 2024. Il sostegno aggressivo al tycoon è stato un colpo da maestro. In cambio, l’imprenditore riceverà anzitutto norme meno rigide sulla guida autonoma.
Valore inestimabile
“Come si fa a dare un valore – si chiede Steve Sosnick, capo stratega di Interactive Brokers – al fatto che Musk abbia un accesso profondo all’amministrazione entrante? Si può attribuire quasi qualsiasi numero”. Il dato balza agli occhi: prima delle elezioni presidenziali statunitensi, le azioni Tesla erano in calo del 2,3%. Dal giorno del voto, sono salite del 73%, schizzando su del 69% per il 2024. Ciò significa che in meno di due mesi il produttore di veicoli elettrici ha aggiunto la sbalorditiva cifra di 572 miliardi di dollari alla sua capitalizzazione di mercato, portandola a circa 1.400 miliardi di dollari. L’auto elettrica per eccellenza, che ha rivoluzionato il settore automotive. Toyota, il secondo player globale, è a 231 miliardi di dollari: una distanza abissale fra le due. Molto indietro Volkswagen e General Motors. Grazie anche alla percezione dei consumatori: un valore dato da quello che l’automobilista pensa della marca, in una gara alla supremazia in fatto di status symbol. Si va oltre il prodotto: d’altronde, anche VW Golf fece così per certi versi nel corso di decenni.
La bolla Tesla
Altri espertoni dicono che Tesla è una bolla, grazie ai rally del tech. Lo sostengono dalla nascita dell’azienda, il 1° luglio 2003. Al 23 dicembre 2024, la società fa più paura che mai, con la sua aggressività automotive. Allora, ragionando a quel modo, anche l’Impero Romano è stato una bolla: è durato “solo” nell’area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. (27 a.C) e il XV secolo (1453). Nel frattempo, Tesla punta fortissimo in settori quali robot, robot taxi, AI.