Azioni delle Case auto al ribasso: clamorosa mossa degli investitori

Ippolito Visconti Autore News Auto
Gli investitori evitano le azioni automobilistiche europee nonostante le valutazioni al ribasso.
auto investitori

Anno 2024 funesto per l’auto europea, occidentale, tradizionale: le azioni automobilistiche europee sono così impopolari in questo momento che gli investitori continuano a ridurre la loro esposizione. Lo dice la Reuters. Una sorpresa. Infatti, la portata dei problemi del settore ha abbassato le valutazioni vicine ai minimi storici, il che normalmente sarebbe un grande incentivo per i potenziali acquirenti. Se un’azienda va giù, si compra: così, appena sale, ci si guadagna. Qui invece la sfiducia verso l’automotive è così gigantesca da far scappare pure i più incalliti scommettitori. 

Cercasi per l’auto Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street

Servirebbe un mega azzardo. Tipo quelli di Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street. Cjissà, magari lui crederebbe nell’auto. Al momento della rinascita dell’industria automotive, il lupo di Borsa farebbe una montagna di quattrini. Ma qui gli investitori se la danno a gambe levate, tipo pecorelle del branco: le vetture fanno paura. Le parole “transizione elettrica” provocano nausea. In generale, l’auto elettrica è una definizione da incubo notturno. Chissà poi il Green Deal dell’Ue.

L’indice STOXX 600 Autos and Parts è tra i peggiori performer di quest’anno. Gli analisti prevedono un calo degli utili del 13,6% nel 2024, un’inversione rispetto agli anni immediatamente successivi alla pandemia, quando gli ostacoli della catena di fornitura hanno dato alle case automobilistiche la licenza di aumentare i prezzi. Opinione degli investitori: i grandi tagli ai costi stiano diventando inevitabili in una recessione guidata da un complesso cambiamento tecnologico, dalla forte concorrenza dei nuovi arrivati ​​cinesi e da consumatori sempre più attenti ai prezzi. Sullo sfondo, lo scontro epocale fra Volkswagen e sindacati per i piani senza precedenti di chiudere due o tre fabbriche nel suo territorio, dovuti in parte alla concorrenza cinese e all’aumento dei costi di manodopera ed energia. Senza contare i 15.000 tagli. O i 30.000 addirittura.

Scambio con sconto

Le auto europee ora vengono scambiate con uno sconto quasi record del 60% rispetto al mercato più ampio rappresentato dall’indice paneuropeo STOXX 600 su una base prezzo/utile. Gli ingredienti del cocktail tossico: debolezza in Cina, prezzi che sono scesi dal livello di picco, crescita del volume che non si verifica più, costi del lavoro più elevati. Morale, titoli probabilmente ancora più giù del 20% in futuro. Lo dice Rolf Ganter (UBS Global Wealth Management). Le vendite di auto nell’Unione europea sono crollate di oltre il 18% ad agosto rispetto all’anno precedente. Consegne di elettriche crollate del 44%, guidate da forti cali in Germania e Francia, i maggiori mercati di mezzi a batteria. Più che un Green Deal, è un Black Nightmare.

wolf of wall street

Basta auto elettriche

La domanda di veicoli elettrici si è raffreddata al punto che diverse grandi Case automobilistiche hanno ridimensionato i loro piani di elettrificazione, con la svedese Volvo Cars che ha abbandonato il suo obiettivo di passare completamente all’elettrico entro il 2030 all’inizio di questo mese. Il ceo di Renault Luca de Meo ha recentemente avvertito che le aziende auto europee – se supereranno i limiti di emissione di carbonio Ue nel 2025 – potrebbero affrontare quasi 20 miliardi di dollari di multe a causa del rallentamento della domanda di veicoli elettrici.

Il settore è nel mirino di una disputa commerciale tra Ue e Cina, con la prima che impone tariffe sui veicoli elettrici importati di fabbricazione cinese sulla base di sussidi eccessivi e ingiusti ai produttori cinesi. Pechino ha in serbo controdazi da urlo. In mezzo, la povera Germania verde, stritolata dalle sue ideologie prive di fondamento, implosa sul dogma ecologico talebano.

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