Autovelox non omologati: i Comuni hanno paura dei ricorsi vincenti

Ippolito Visconti Autore News Auto
L’Anci (Associazione Comuni) scrive al ministero delle Infrastrutture: multe date da autovelox non omologati, coi ricorsi vincenti verbali nulli.
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L’Anci (Associazione Comuni) scrive al ministero delle Infrastrutture: multe date da autovelox non omologati, coi ricorsi vincenti verbali nulli. Occorre una soluzione legale. Da dove nasce il problema? Perché ora gli enti locali temono di non poter usare i rilevatori per fare sicurezza e per incassare denaro?

La legge c’era già ed era chiara. In tema di autovelox, il Codice della Strada riporta all’articolo 142 comma 6: per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, anche per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati. 

Omologate, non basta approvate. Diversi Giudici di pace annullavano le multe perché date da velox non omologati. Nessun decreto dispone l’omologa dei velox. Quindi, i rilevatori andrebbero spenti. 

Ordinanza 10505/2024 della Cassazione

Poi è arrivata la Cassazione a ribadire quanto già noto: multe da velox senza omologa nulle. Come dice la legge. Solo che stavolta il messaggio è più chiaro.

Adesso la paura dei Comuni. Nessuna disposizione, nessun decreto per l’omologazione dei velox, che andrebbero spenti. Quindi, chiedono al ministero una legge speciale. Proprio a quel ministero con cui ci sono state polemiche feroci sui velox, sugli abusi, sulle macchinette per fare cassa, sui cartelli insufficienti, sui limiti troppo bassi.

Stando ad alcune circolari, le normative prescrivono indifferentemente l’approvazione o l’omologazione (parere del ministero delle Infrastrutture del 22 marzo 2007 e circolare 8176/2020 dello stesso ministero. Problema: la legge è superiore alle circolari. La legge vuole l’omologazione. Questione chiusa. 

La Corte fa riferimento al “complementare ed esplicativo” articolo 192 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada. Questo disciplina i “controlli ed omologazioni” (in attuazione della norma programmatica). Contempla distinte attività e funzioni dei procedimenti di approvazione e di omologazione.

Cosa scrivere nel ricorso vincente

Nel ricorso anti multa da autovelox, scrivete che l’ordinanza 10505/2024 della Cassazione impone l’omologazione. Siccome nessun velox è omologabile, allora le multe sono nulle. L’omologazione consiste in una procedura che ha anche natura necessariamente tecnica e tale specifica connotazione risulta finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato, requisito, questo, che costituisce l’indispensabile condizione per la legittimità dell’accertamento stesso.

Aggiungete che l’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale del ministero dei lavori pubblici accerta, anche mediante prove, e avvalendosi, quando ritenuto necessario, del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, la rispondenza e la efficacia dell’oggetto di cui si richiede l’omologazione alle prescrizioni stabilite dal presente regolamento. E ne omologa il prototipo quando gli accertamenti abbiano dato esito favorevole. 

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Vittoria sicura

Già da questa disposizione si evince che il procedimento di approvazione costituisce un passaggio propedeutico (ma comunque dotato di una propria autonomia) al fine di procedere all’omologazione (costituente, perciò, frutto di un’attività distinta e consequenziale) dell’apparecchio di rilevazione elettronica della velocità.

Su ogni elemento conforme al prototipo omologato o approvato deve essere riportato il numero e la data del decreto ministeriale di omologazione o di approvazione ed il nome del fabbricante. E’, quindi, condivisibile la motivazione della sentenza impugnata che ha operato la distinzione tra i due procedimenti di approvazione e omologazione del prototipo, siccome aventi caratteristiche, natura e finalità diverse, poiché l’omologazione ministeriale autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio.

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