L’auto termica è a nostro avviso destinata a dominare in Europa sull’elettrico nel 2025 e ancora per anni, con le declinazioni nei vari motori a benzina, ibridi plug-in, ibridi e diesel molto puliti. Infatti, la quota di mercato delle full electric auto si attesta intorno al 15%, una percentuale ancora lontana da quella prevista del 25% entro la fine di quest’anno, come ha dichiarato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Associazione europea costruttori auto. Il mercato europeo dei veicoli elettrici è ancora in fase di sviluppo e non ha ancora raggiunto il punto di svolta cruciale per l’adozione di massa. Gli incentivi sono un tassello fondamentale per stimolare la domanda e raggiungere questo obiettivo comune. Un gigante come BYD ne è consapevole, proponendo sempre più le PHEV qui da noi. Mentre Toyota punta sull’ibrido e altri colossi cercano di seguire questa strada.
Prezzo troppo alto delle elettriche
Oggi, sebbene la tecnologia dei veicoli elettrici continui a progredire e sul mercato sia disponibile una gamma crescente di modelli con un prezzo inferiore a 30.000 euro (e molti altri in arrivo), i costi iniziali rappresentano un ostacolo importante per molti consumatori. Le BEV sono più costose dei veicoli con motore a combustione interna (ICE), in gran parte a causa dei maggiori costi di produzione delle batterie. Pertanto, gli incentivi all’acquisto continuano a essere un fattore determinante nella decisione di acquistare un modello elettrico per i consumatori a corto di denaro e sono un prerequisito per la creazione di un mercato di massa. Ci sarebbero le cinesi, ma i dazi UE le stoppano, per ora. In più, Pechino paralizza gli investimenti nei Paesi che hanno detto sì alle tasse contro il Dragone. A fronte di un esborso notevole, si ha una macchina scomoda, con poche colonnine, molte delle quali a bassa potenza. Fa eccezione Tesla coi Supercharger.
Zero incentivi elettrici in Germania
La revoca degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici in Germania alla fine del 2023, che ha portato al crollo del mercato tedesco dei BEV, ne è un esempio lampante. Con la brusca cessazione dei programmi finanziati dallo Stato prima che il mercato raggiungesse la piena maturità, gli acquisti di full electric sono diminuiti drasticamente di quasi un terzo. Nonostante il mercato europeo sia ben lontano dai livelli desiderati, alcuni programmi di incentivi all’acquisto vengono gradualmente sospesi, con un numero crescente di otto Stati membri che ora non offrono alcun programma per le auto (rispetto ai sei dell’anno scorso). Altre nazioni hanno fatto peggio, Italia in primis: bonus col contagocce, confusi, disordinati, ritirati. Alla fine, zero euro per l’automotive lato incentivi domanda.

Europa frammentata contro Cina unita sull’elettrico
A differenza di altri, come la Cina, l’Europa soffre di un quadro normativo frammentato, con programmi decisi a livello nazionale. Oltre 30 programmi molto diversi in tutto il continente, con livelli di finanziamento e criteri diversi, si traducono in una diffusione dei veicoli elettrici a più velocità in Europa. Le Case automobilistiche europee sono rimaste deluse – dice l’Acea – dal fatto che non siano stati ancora stanziati nuovi finanziamenti per gli incentivi alla domanda nell’Automotive Action Plan, nonostante il vicepresidente Esecutivo Ribera avesse precedentemente annunciato un attesissimo programma di sussidi paneuropeo in grado di affrontare squilibri e frammentazione. La Commissione Europea dovrebbe riesaminare questa iniziativa proposta con sollecitudine, poiché fornirebbe un impulso tanto necessario in un momento importante della transizione.