Auto intelligenti, capaci di tutto ma divorando la privacy degli utenti

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Sacrificare parte della nostra privacy per la comodità delle applicazioni. Siamo disposti a questo scambio nelle nostre auto?
tecnologia in auto

Si assiste all’euforia tecnologica che ha pervaso il CES 2025 di Las Vegas, ma un pensiero inquietante si fa strada. Anche se questi eventi rappresentano il palcoscenico delle innovazioni più all’avanguardia, siamo sicuri che gli automobilisti siano realmente pronti ad abbracciare un certo tipo di evoluzione delle auto intelligenti?

Con il progredire delle tecnologie integrate nelle auto, cresce anche il volume di dati che questi veicoli richiedono e raccolgono. La casa giapponese Honda, intervistata proprio sull’argomento, ha apertamente riconosciuto una possibile spaccatura tra chi accetterà di condividere informazioni personali con il proprio veicolo e chi, invece, si sentirà a disagio all’idea che l’auto sappia così tanto degli utenti.

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La questione diventa ancora più critica se consideriamo che, senza fornire tali dati, molte delle funzionalità avanzate potrebbero diventare inaccessibili. Siamo già a un punto in cui le auto non si limitano più a rispondere a comandi diretti, ma iniziano a interagire proattivamente. Possono suggerire percorsi basandosi sui tragitti abituali, adattare musica e comfort allo stato d’animo percepito, e persino riconoscere i passeggeri singolarmente attraverso la voce.

Dietro immagini accattivanti e voci amichevoli, si cela un complesso sistema di codici progettato per raccogliere e analizzare una quantità significativa di dati personali. Pensate a un’auto che conosce le vostre routine settimanali, suggerisce percorsi alternativi o riproduce canzoni malinconiche perché “capisce” che avete avuto una brutta giornata. Ogni interazione, ogni scelta, rappresenta un pezzo del puzzle che la vostra auto sta costruendo su di voi.

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È una tecnologia affascinante, ma allo stesso tempo spaventosa. La situazione richiama il compromesso che abbiamo accettato con i nostri smartphone. Il sacrificio da parte della nostra privacy per la comodità delle varie applicazioni. Siamo disposti a replicare questo scambio anche nelle nostre auto? I dati personali devono rimanere privati e i produttori devono rassicurare su come questi non vengano sfruttati per scopi commerciali. C’è da chiedersi, a un diverso livello, dove ci porterà la nostra auto e cosa ne sarà di tutte queste informazioni incamerate per giorni, mesi, anni.

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