Negli ultimi anni, l’industria automobilistica ha attraversato serissimi cambiamenti, alcuni persino epocali. Non si parla solo delle auto elettriche, ma anche delle stringenti normative europee sulle emissioni, fino ai dibattiti sui costi e i benefici delle tecnologie emergenti. I media, in questo momento più che mai, hanno la responsabilità di offrire un’informazione chiara e completa, C’è bisogno anche del supporto dei mass media per informare il pubblico adeguatamente in un mercato in rapida evoluzione.
Un servizio televisivo andato in onda sulla trasmissione di Rete 4, Dritto e Rovescio, si è proposto di affrontare il tema della mobilità elettrica. L’argomento di grande importanza in questo frangente storico, però, è diventato mera spettacolarizzazione priva di approfondimento. Ci sono tanti, tantissimi problemi, si possono odiare moltissime novità a riguardo del complesso mondo delle auto elettriche, a ragione. Evitare di proposito ogni soluzione di buon senso per screditare un mercato, però, è pura disinformazione, oltre che essere un comportamento dannoso.
L’auto scelta per il test (Milano-Caserta, definita “Viaggio da Nord a Sud”), per citare un primo elemento di perplessità, è stata una Peugeot e-2008, non certo il meglio che la tecnologia elettrica possa offrire per autonomia ed efficienza. Si tratta di una piattaforma che non è pensata per ottimizzare al massimo le prestazioni di un modello esclusivamente elettrico. Auto elettriche come la Tesla Model 3 o la Hyundai Ioniq 5, per esempio, avrebbero garantito prestazioni superiori a un prezzo comparabile.
Si è parlato di costi di ricarica domestica elevati, ma non si è considerata la variabilità delle tariffe o le opzioni di abbonamento che rendono la ricarica più conveniente. Le critiche alle app di ricarica come un processo complicato ignorano le soluzioni plug & charge, che semplificano l’esperienza. Inoltre, l’indisponibilità delle colonnine è facilmente evitabile grazie a diverse applicazioni che mostrano in tempo reale le stazioni per le auto elettriche libere.
La ricerca delle colonnine uscendo dall’autostrada per cercare una stazione di ricarica lenta è stato un errore grossolano, dato che la rete Fast e Ultra-Fast è disponibile lungo le principali arterie nazionali grazie a Free To X.
Il servizio ha mancato il bersaglio principale: utilità e il target di mercato delle auto elettriche. Bisogna sottolineare, infatti, che la mobilità elettrica non è per tutti, dato che per chi guida molto giornalmente le motorizzazioni diesel o GPL restano valide opzioni, pur rappresentando una minoranza rispetto al guidatore medio italiano, che percorre solo 6.680 km annui (secondo dati UNRAE). Insomma, invece che informazioni utili per la curiosità del pubblico, il servizio di Rete 4 si è limitato a creare polemiche, alimentando paure e rabbia facilona.