Auto elettriche, incentivi 2023 con uno sguardo alle colonnine domestiche

giacomo mazzarella
Incentivi 2

Il 31 dicembre 2022 scadono gli incentivi auto. Ma si tratta di incentivi collegati alle emissioni inquinanti ed alle problematiche ambientali. E quindi alla transizione elettrica. Il problema inquinamento non è certo superato. E per questo che l’indirizzo anche dell’attuale esecutivo è puntato verso il ripetere quegli incentivi fin qui attivi. E probabilmente copiandoli di sana pianta. Ma anche potenziandoli ed estendendo anche alle colonnine e ai punti di ricarica alcune potenziali agevolazioni. Lo ha confermato già Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy dell’attuale squadra di governo. Svecchiare il parco auto in Italia portando un sostegno a chi decide di togliere un auto vecchia obsoleta e potenzialmente molto inquinante, sostituendola con una di quelle a basso impatto di CO2. Questo alla base dell’intera operazione incentivi auto 2023. Con la transizione elettrica a farla da padrona dal momento che per auto a basso inquinamento le auto elettriche sono quelle più idonee.

Le parole del Ministro Urso confermano gli incentivi nel 2023

Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha già da tempo detto la sua riguardo alla sua ferma volontà di prorogare anche nel 2023 gli incentivi auto che attualmente sono attivi ma che vanno in scadenza a fine 2022. Una proroga che è un autentico copia e incolla delle attuali agevolazioni. Questo dal punto di vista delle auto, cioè degli incentivi da dare a chi decide di acquistare una auto Green. Ma ciò che bolle in pentola, per lo stesso settore è quello di agevolare anche l’istallazione delle colonnine di ricarica. E non parliamo di distributori pubblici, bensì delle installazioni delle colonnine di ricarica delle auto elettriche per le case private e per i condomini. Incentivi di cui si parla da sempre e che adesso l’attuale esecutivo, sempre in base alle parole del Ministro del Made in Italy, vorrebbe finalmente sbloccare.

Il rinnovo degli incentivi auto

Prolungare per un anno ancora tutti gli incentivi auto che scadono il prossimo 31 dicembre 2022. Acquistare auto ecologiche anche nel 2023, potrebbe essere vantaggioso.  Anche nel 2023 ci sarà lo sconto da 3.000 a 5.000 euro per l’acquisto di auto elettriche con emissioni di C02 comprese tra 0 e 20 grammi al chilometro. Anche sul meccanismo tutto uguale, perché lo sconto da 5.000 euro diventa appannaggio di chi oltre ad acquistare un veicolo a basse emissioni inquinanti, provvede a rottamarne uno che è l’esatto opposto, e fino ad Euro 5. E resterà a 35.000 euro il tetto massimo di spesa per questo genere di acquisto.

Gli altri incentivi previsti da questa proroga

Veicoli con emissioni di CO2 comprese tra i 21 e i 60 grammi per chilometro continuerebbero ad avere uno sconto compreso tra 2.000 e 4.000,e sempre con o senza rottamazione a determinare la differenza di beneficio. In questo caso 45.000 euro sarebbe il tetto massimo di spesa. Gli incentivi sulle auto a basse emissioni inquinanti sono quelli che riguardano sostanzialmente le auto full electric o al massimo ibride. Ma se la copia sarà perfettamente uguale al 2022, non mancheranno incentivi pure per le auto endotermiche. Per questo genere di auto, che rientrano nella fascia di emissioni di CO2 comprese tra i 61 e i 135 grammi per chilometro, con rottamazione obbligatoria lo sconto sarebbe di 2.000 euro.

Il collegamento all’ISEE e l’incentivo che cresce del 50%

Un aumento del 50% dell’incentivo potrebbe riguardare acquirenti che hanno un ISEE del nucleo familiare inferiore a 30.000 euro. In sede di acquisto di un veicolo full electric con annessa rottamazione di un vecchio veicolo fino ad Euro 5, l’incentivo salirebbe a 7.500 euro (senza rottamazione 4.500 euro). Per lo stesso ragionamento una auto ibrida acquistata godrebbe di un incentivo tra i 6.000 ed i 3.000 euro rispettivamente con rottamazione e senza rottamazione. Nulla di nuovo anche in questo caso, perché si tratta di un incentivo con maggiorazione che aveva già fatto capolino nell’ultimo provvedimento del 2022.

 

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