Mentre negli Stati Uniti Donald Trump annuncia l’abbandono delle politiche di Biden sulle auto elettriche, il settore automobilistico europeo attraversa un periodo di difficoltà a cause delle normative stringenti dell’Unione Europea. Nonostante un aumento del 6% nelle vendite di veicoli elettrici nel 2024, le nuove normative minacciano la stabilità finanziaria dei costruttori, con rischi di chiusure di stabilimenti e licenziamenti di massa.
Auto elettriche, secondo le case automobilistiche le nuove norme sono troppo stringenti
In risposta a questa situazione, l’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei) ha inviato una lettera aperta ai leader dell’UE. Il documento, firmato dal presidente dell’ACEA e CEO di Mercedes Ola Källenius, lancia un chiaro avvertimento: “Agite ora per evitare danni irreparabili”. La transizione verso le auto elettriche sta risultando più complessa del previsto, e l’associazione chiede una revisione del Green Deal europeo.
Una preoccupazione particolare riguarda la normativa CAFE sulle emissioni di CO2. Il mancato rispetto dei limiti imposti comporterebbe per i costruttori pesanti sanzioni economiche o l’obbligo di acquistare crediti di carbonio da altri produttori come Tesla. L’ACEA sottolinea l’urgenza di rivedere gli obiettivi per il 2025, evidenziando come le attuali sanzioni potrebbero sottrarre risorse agli investimenti in ricerca e sviluppo, con il rischio di far avanzare ancor di più la concorrenza, specialmente quella cinese.
L’associazione, che rappresenta i 16 maggiori produttori europei, tra cui anche Stellantis, ha individuato tre priorità: implementare una normativa più realistica per la decarbonizzazione basata su incentivi anziché sanzioni; rafforzare la competitività dell’industria europea, specialmente di fronte alla concorrenza cinese; sviluppare relazioni commerciali equilibrate a livello globale.
Sul fronte internazionale, l’ACEA evidenzia la necessità di colmare i divari politici e commerciali con Stati Uniti e Cina. Per quanto riguarda gli USA, si sollecita l’UE a negoziare un accordo strategico. Riguardo alla Cina, nonostante le tensioni attuali e i dazi sulle importazioni, l’associazione sottolinea l’importanza di mantenere relazioni commerciali costruttive, considerando gli scambi internazionali fondamentali per la prosperità economica europea.
Inoltre, secondo un recente sondaggio, oltre alla questione auto elettriche in discussione ci sarebbe anche il ban delle auto termiche a partire dal 2035, questa volta però da parte dei consumatori.