Auto elettriche come enormi generatori portatili: l’idea arriva dall’Australia

Dario Marchetti Autore
L’iniziativa sperimentale è frutto dell’ingegno di Mycar, che ha varato il programma “The Mycar Chargers”
Auto Elettrica Generatore di corrente

Molti nuovi veicoli elettrici al momento sul mercato hanno un dispositivo noto come V2L, noto anche come ricarica bidirezionale. In particolare, ne sono dotati tutti quelli basati su Ultium della General Motors , così come i modelli di Hyundai, Kia e Ford. Anche il controverso Tesla Cybertruck fa parte di questo gruppo e si tratta di una specificazione non da poco. Grazie ad esso, infatti, è possibile esportare energia dalla batteria ad alto voltaggio che di solito la invia ai motori al fine di alimentare utensili o elettrodomestici. È una cosa molto utile su cui poter fare conto, soprattutto quando la rete elettrica va via e il proprio frigorifero rimane senza elettricità per giorni interi oppure non si ha un modo per riuscire a cucinare un pasto caldo.

Auto elettriche: l’idea di un’azienda australiana può trasformarle in un ausilio per le emergenze

Non molti sanno che le auto elettriche possono rivelarsi un valido ausilio in situazioni particolarmente difficili. Come è accaduto ad esempio nel passato mese di luglio, in Texas, ove la furia dell’uragano Beryl ha messo fuori uso la rete elettrica, spingendo molti cittadini di Houston a ricorrere alla ricarica bidirezionale per alimentare le proprie case e gli elettrodomestici.

Uragano Helene

Ora, però, un’azienda australiana sta facendo un ulteriore passo avanti creando un gruppo di volontari che può usare veicoli elettrici dotati di V2L in modo da uscire durante o dopo calamità naturali e aiutare le persone in difficoltà. L’iniziativa sperimentale è frutto dell’ingegno di Mycar, un’azienda che vende pneumatici per auto, assistenza e riparazioni.

Una volta iscritti come volontari nel programma “The Mycar Chargers”, i proprietari di EV dotati di ricarica bidirezionale saranno chiamati da un membro principale a guidare le loro auto in aree in cui la rete è fuori uso a seguito di un disastro naturale per alimentare bollitori, forni a microonde, frigoriferi e persino apparecchiature mediche. I volontari collaboreranno anche con le autorità locali per riuscire a individuare le migliori soluzioni al fine di aiutare le comunità colpite, secondo CarExpert.

Il programma di volontariato sperimentale vedrà come teatro il Nuovo Galles del Sud, a Victoria, il Queensland e il territorio della capitale australiana, Canberra, da novembre 2024 a gennaio 2025. I proprietari di veicoli elettrici che guidano un’auto con V2L e dispongono dell’adattatore necessario per esportare energia dalla batteria principale possono registrarsi sul sito web di Mycar .

EV come enormi generatori portatili

L’iniziativa in questione sembra in effetti segnare un netto passo in avanti nella percezione delle auto elettriche. Mentre nel caso delle recenti alluvioni di cui è stata oggetto la Florida durante il passaggio dell’uragano Helene sono state avvertite come un pericolo, tanto da spingere il governo locale a consigliare di parcheggiarle su terreni posizionati in alto, in realtà possono rivelarsi estremamente utili proprio quando salta l’infrastruttura deputata alla fornitura di energia.

Ricarica bidirezionale

Possono farlo anche a livello psicologico, come affermato da Jaimie Bloch, psicologa clinica ed esperta comportamentale. Queste le parole pronunciate al proposito: “Molti australiani si sentirebbero isolati, disconnessi e sopraffatti senza accesso al potere. Il potere è ciò che ci collega alla comunità e alle risorse vitali che ci aiutano a sentirci al sicuro e connessi, portando un senso di normalità”.

Con una potenza in uscita compresa tra 2 e 4 kilowatt, gli EV con funzionalità V2L sono in grado di funzionare alla stregua di enormi generatori portatili. Con una batteria carica, possono alimentare carichi per giorni prima di dover essere ricaricati, il che può rivelarsi cruciale nei momenti in cui le condizioni fuoriescono dalla normalità. Sono cioè in grado di rivelarsi un ausilio non solo per il miglioramento dell’ecosfera, ma anche quando si presentino problemi all’infrastruttura elettrica. Una dote che potrebbe migliorarne non poco l’immagine agli occhi dell’opinione pubblica.

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