Da Dalian (enorme città cinese di 7 milioni di abitanti), Pechino risponde alle accuse dell’Occidente di sovraccapacità di veicoli elettrici e di batterie al litio. Come riporta reuters.com, il premier cinese Li Qiang, nel suo discorso al World Economic Forum, ha replicato a Stati Uniti e Unione europea secondo cui le aziende cinesi beneficiano di sussidi ingiusti: di qui gli extra dazi. Tradotto liberamente da noi e non in modo letterale rispetto all’idioma orientale, il Dragone dice all’Ovest: se noi siamo più forti di voi, non è colpa nostra. Insomma, Case auto cinesi più competitive, pronte a inondare il globo terracqueo di macchine a tecnologia verde, ancor più di quanto già un po’ fatto negli scorsi mesi.
Pressing del Partito Comunista Cinese
Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese, presidente della Commissione militare centrale e della Repubblica Popolare Cinese, difende la nazione della Grande Muraglia a spada tratta. Attraverso i propri funzionari. Con parole, metafore, accelerazioni improvvise, frenate, più carota e bastone con la Germania in profonda crisi d’identità a livello di politica internazionale.
Le frasi del premier cinese Li Qiang piombano mentre ci si avvicina ad ampie falcate ai colloqui tecnici sulla prevista imposizione di tariffe sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese importati nel blocco dei 27 Paesi Ue, e dopo che gli Stati Uniti hanno svelato forti aumenti tariffari su macchine e batterie e componenti cinesi.
Auto, batterie, pannelli: strapotere orientale
La produzione cinese di veicoli elettrici avanzati, batterie agli ioni di litio e prodotti fotovoltaici e tanto soddisfa la domanda interna al Paese della Grande Muraglia. E, dice Li Qiang, arricchisce l’offerta globale. Qui sta la chiave. Più prodotti per i consumatori, più concorrenza, più agio per chi fa la domanda: “La rapida ascesa delle nuove industrie cinesi è radicata nei nostri vantaggi comparativi unici”.
Sentiamo Benoit Boulet, professore di ingegneria elettrica e informatica alla McGill University, a margine del vertice: “La Cina ha davvero fatto progressi nella produzione di queste auto a basso costo. Quindi è una lezione per noi. Cerchiamo di coordinarci e di essere più bravi”.
I numeri del Dragone
Sullo sfondo, tre numerini. Primo: l’economia cinese è da 18 mila e 600 miliardi di dollari. Secondo: l’obiettivo di crescita economica della Cina per il 2024 è del 5% sul 2023. Terzo: dietro, circa 1,4 miliardi di cinesi spingono. Il Dragone fa impressione con la sua auto elettrica a basso costo.