Auto elettriche cinesi, gli italiani ne hanno un parere molto positivo

Dario Marchetti Autore
L’indagine è stata condotta dall’azienda di consulenza strategica Aretè
Aiwais U5

Un tempo gli italiani erano molto nazionalisti in fatto di automobili. Era estremamente diffusa l’idea che occorresse acquistare il Made in Italy e sostenere l’industria automobilistica tricolore. Oggi non è più così e lo dimostra un sondaggio condotto di recente dall’azienda di consulenza strategica Aretè, dal titolo “Cosa pensano gli italiani delle auto cinesi”. Dal quale emerge come il 70% di coloro che hanno partecipato all’indagine non avrebbero alcun problema ad acquistare le auto elettriche provenienti dal gigante asiatico. La discriminante, infatti, non sarebbe la nazionalità dei veicolo, bensì la sua convenienza.

Auto elettriche cinesi, sette italiani su dieci le acquisterebbero

Le auto cinesi rappresentano un pericolo per l’industria automobilistica europea, ma non certo per i consumatori. Questa è l’idea che traspare dai risultati dell’indagine statistica condotta da Aretè. Quasi 7 italiani su 10, infatti, non vedono un tabù nell’acquistarne una. A patto che per averla il prezzo non vada a superare la soglia dei 30mila euro.

Xpeng P7

A ben vedere, questo risultato conferma quello che molti affermano ormai da tempo: a frenare la diffusione delle auto elettriche, cinesi o meno, è la mancanza di modelli accessibili alla massa. Soprattutto in un momento storico in cui i salari continuano a perdere colpi, sacrificati a politiche di compressione che stanno letteralmente abbattendo i consumi.

È addirittura l’89% a indicare nel prezzo il fattore realmente importante quando si tratta di acquistare, o meno, un’auto. Se realmente i marchi europei intendono contrastare l’invasione dei modelli provenienti da Pechino e dintorni, è meglio che inizino a pensare a prodotti in grado di essere acquistati dalle classi popolari. In caso contrario ci penseranno i cinesi, dazi o meno.

Le auto cinesi sono apprezzate anche per la qualità

Proprio il fatto che la grande maggioranza del campione consultato sia disposto ad arrivare a 30mila euro, peraltro, dimostra un altro dato che andrebbe tenuto presente, la qualità evidenziata dalle auto elettriche cinesi. Una cifra che non è neanche tanto bassa, è la migliore testimonianza della percezione mutata dei consumatori. Le elettriche Made in China sono ben viste non solo per la convenienza in termini di prezzo, ma proprio per fattori chiave come l’avanzata tecnologia di bordo e un’affidabilità crescente.

Un atteggiamento che è presente soprattutto nella fascia d’età tra i 31 e i 44 anni. In pratica i rappresentanti di quei Millenial che con la tecnologia ci sono praticamente nati. E ne apprezzano la presenza nella propria auto. Anche in questo caso sono i dati a parlare chiaro: nel 68% di coloro che hanno affermato la propria apertura nei confronti delle auto elettriche cinesi, il 35% privilegia il prezzo, il 24% la dotazione tecnologica e il 22% l’affidabilità.

BYD Seagull

Da una attenta lettura dei dati, traspare un’altra realtà che sta facendo decollare le esportazioni di veicoli prodotti all’ombra della Grande Muraglia. Stiamo parlando della crescita di reputazione di cui sono oggetto. Se un tempo molti non prendevano neanche in considerazione l’idea di preferirli ai modelli occidentali o giapponesi, ora il vento sta mutando. Nonostante il permanere di uno zoccolo duro che preferisce cullarsi nell’idea che le cineserie non valgono la spesa.

L’importanza del prezzo

A margine del sondaggio, è stato Massimo Ghenzer, presidente di Aretè, a sottolineare come la questione del prezzo stia favorendo largamente i produttori cinesi. Ecco quanto affermato, al proposito: “I brand cinesi si stanno facendo gradualmente strada sul mercato europeo e su quello nazionale. Il nostro sondaggio evidenzia un crescente apprezzamento da parte degli italiani per queste vetture, elettriche, ibride o con motore convenzionale. Potendo scegliere 6 su 10 acquisterebbero un prodotto europeo ma, in presenza di un costante aumento dei prezzi di listino delle automobili, le ragioni economiche e la prospettiva dell’elettrico spingono verso Oriente”.

Per poi aggiungere: “I dati dimostrano come si stia progressivamente riducendo il gap reputazionale che separa queste case da quelle europee. Se le motivazioni economiche rappresentano ancora la principale ragione di questa crescente propensione, aumenta anche il numero di consumatori che scelgono queste auto per la tecnologia, l’affidabilità, la qualità dei materiali e l’estetica”.

Se l’Unione Europea pensa di respingere le auto elettriche cinesi a colpi di dazi, insomma, proprio l’atteggiamento dei consumatori sembra indicare che ci vorrà ben altro, per riuscire a farlo.

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